Mourinho, the serial winner

mourinho-chelsea-620x400Josè Mourinho, l’allenatore più amato e più odiato in Inghilterra, ma non si esagera a dire nel mondo del calcio. Pressochè tutti però riconoscono, al di là dell’empatia, che è un grande allenatore. Mai nella Premier un allenatore ha rivinto il titolo con lo stesso club che aveva già portato al trionfo in una precedente esperienza. Il portoghese ci è riuscito ed è diventato anche il tecnico con la miglior percentuale di vittorie. Meglio anche del mitico Sir Alex Ferguson.
Le principali accuse rivoltegli: vince con un anti-gioco del calcio, facendo il catenaccio, rinunciando all’azione, senza fare spettacolo o divertire. E’ per quest’ultima ragione che Roman Abramovich lo licenziò la prima volta, nonostante gli avesse fatto vincere due titoli di Premier League, una Coppa d’Inghilterra e una Coppa di Lega. Il proprietario russo voleva che il suo Chelsea giocasse come il Barcellona, facesse sognare, invece giocava un football utilitaristico, cinico, noioso, il famoso Boring Chelsea. Mourinho può ribattere tutti i suoi detrattori ricordando che negli ultimi dodici anni ha vinto otto volte il titolo nazionale in quattro paesi diversi: due volte con il Porto, tre con il Chelsea (due la prima volta,), due con l’Inter, una con il Real Madrid. Ma Mourinho quest’anno è riuscito a mostrare un Chelsea non più noioso, ma anche spettacolare e ha saputo valorizzare giocatori con grandi potenzialità al punto che ci piace ricordare una frase di Alan Shearer che ben riassume le capacità dell’allenatore portoghese: invece di serial killer, lo ha infatti definito  un serial winner. Ora è tornato ed è determinato a restare: “Questo rimane il torneo più difficile del mondo”, ha affermato “Non è semplice giocare e vincere, perché tutte le squadre danno sempre il meglio contro di noi”. Ma vogliamo concludere ricordando Mourinho allenatore dell’Inter, i suoi grandi successi, i grandi entusiasmi dei tifosi e le grandi antipatie di tanti avversari. Lo ha detto tante volte: il top della sua carriera è il Triplete con l’Inter. Prima rispetta il ruolo da favorito sbarazzandosi della Roma in campionato e in Coppa Italia, in Europa compie un’impresa grandiosa e storica eliminando il Chelsea di Ancelotti agli ottavi e il Barça di Guardiola in semifinale prima della doppietta di Milito al Bayern in finale. Nerazzurri campioni dopo 45 anni, Eto’o che fa il terzino è l’immagine simbolica  tanto che anche in recenti interviste i calciatori del Triplete hanno dichiarato: “Per Mourinho eravamo disposti a tutto”.

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