Mourinho come non lo avevamo mai visto

Serata di Champions con lo scontro al vertice del gruppo D Real Madrid-Borussia Dortmund. Purtroppo questo Real è una versione velata di quello che può essere una squadra di Mourinho. L’intensità si mette in moto, ma poi s’inceppa, il 4-2-3-1 di fabbrica c’è, ma i reparti non sono compatti, i due mediani Alonso e Modric sono fermi e i quattro davanti sono slegati. Cristiano Ronaldo è in serata annacquata, Higuaìn è impresentabile. Di fronte c’è il Borussia Dortmund, che ha già battuto i madridisti due settimane fa in casa propria. E’ un Borussia dalla doppia identità, mediocre in campionato, appuntito e ricco di schemi in champions. Inutile il momentaneo pareggio di Pepe in imperioso colpo di testa, i campioni di Germania chiudono il primo tempo in vantaggio 2-1, grazie anche all’infelice intervento di Casillas sul primo gol di Reus e all’autorete di Arbeloa nel tentativo di anticipare Gotze lanciato a rete, al culmine di un’azione da manuale, rinviodelportiere-sponda di testa-assist-uomodavantialportiere. L’inizio della ripresa fa dire ci siamo, ecco un inizio di secondo tempo intenso, come ne vivemmo tanti con l’Inter di Mourinho. Ci sono anche i due cambi senz’aspettare già ad inizio ripresa, che mou fa sempre quando le cose non vanno bene: Fuori Modric e Higuaìn, dentro il più pratico e ritmato essien ed il talentuoso giovane Callejon, che si mette subito in mostra e andrebbe anche in gol, fermato da un millimetrico fuorigioco. Poi il Borussia innalza le barricate e per il Real si fa dura, solo ad un minuto dal 90′ una punizione di Ozil valutata fuori dal portiere Weidenfeller fissa il risultato sul 2-2 finale. Un modo per allontanare le nubi, ma non eliminarle, per una squadra che in campionato è a -8 dal barcellona, è poco seguita dal suo pubblico, e chi segue al bernabeu fischia. Quanto gli mancheranno i tifosi nerazzurri al vate, apparso ieri stanco e impancettato, come non lo avevamo mai visto. Ma il tempo per risalire c’è.

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