Ora che non fa più parte della società, Massimo Moratti può parlare più liberamente e dirla tutta su questi tre anni difficili come socio di minoranza. Come detto ancora più esplicitamente dalla moglie Milly nei giorni scorsi, il rapporto è stato faticoso, anche se imperniato sulla massima cortesia. Con Thohir “ammetto che ho fatto fatica – spiega l’ex presidente in un’intervista al corriere della sera – malgrado la sua infinita cortesia. E in questa mia confidenza non c’entra niente l’imprenditore indonesiano, disponibilissimo nei miei confronti e sensibilissimo”. (Continua sotto)
Ma Moratti ha conosciuto anche i nuovi proprietari cinesi ed è fiducioso, anche perchè la speranza è che scelgano un management italiano, possibilmente interista, possibilmente morattiano. “Dico la verità. Mi hanno regalato un’impressione di serietà – parla dei cinesi Moratti – Non è detto che la prima impressione sia quella giusta, ma ho notato in Zhang Jindong concretezza e nessuna voglia di apparire. Così anche il figlio, educato, abituato ad ascoltare”. Ed è proprio il figlio del magnate cinese che dovrebbe occuparsi degli investimenti in Europa, compresa l’Inter, e sul quale la famiglia Moratti ha messo gli occhi come possibile referente privilegiato. E ai cinesi l’ex patron manda questo appello, “Affidare la responsabilità dirigenziale a un uomo collaudato, di esperienza, che conosca non solo il calcio italiano, ma anche il territorio, i tifosi, Milano. Oltre non vado”. Ora il timone passa ai figli, perchè un giorno i Moratti potrebbero tornare: “Nessuno avrebbe detto che avrei preso l’Inter di Pellegrini nel ’95. Nemmeno mia moglie. Il futuro? Perchè no? Ho cinque figli, tutti innamorati dell’Inter”.