Sulle cause dell’esonero di Stramaccioni abbiamo detto e ci torneremo, intanto ieri dalla Gazzetta sono arrivate conferme su quanto ipotizzavo nei post precedenti. Invece la scelta di Mazzarri è stata motivata così da Moratti: “Chiamamolo per quello che può essere: per il momento è un cambiamento dovuto al fatto che affronteremo un anno difficile e ho pensato ci fosse bisogno di un allenatore dell’esperienza di Mazzarri.” E ancora “Ci aspetta un periodo molto difficile, perchè dovremo dimostare di essere bravi (…). La scelta di Mazzarri è stata fatta con attenzione nel senso dell’esperienza”. Evidentemente Moratti quando scelse un allenatore inesperto come Stramaccioni non vedeva la situazione così “difficile”, avendo detto anche che “era un’Inter costruita per vincere”, sopravalutando chiaramente questo organico e in particolar modo la tenuta fisica dei senatori. Ora invece c’è un totale ribaltamento della situazione tale da necessitare un allenatore che ha quello che Stramaccioni non aveva, l’esperienza: per fronteggiare le aumentate pressioni della tifoseria non più disposta ad accettare un’altra annata fallimentare oppure per cercare di far dare il massimo ad un gruppo che ormai si è capito che più di tanto non riesce a dare? In questo senso inquietante è lo scenario prospettato dall’inviato di Sky Nebuloni: “In primis Mazzarri è stato scelto per un ottimo curriculum, i suoi risultati sono stati ottimi. Poi, Mazzarri non vuole una rivoluzione interna come aveva proposto Stramaccioni. E in chiusura, è un grande motivatore di giocatori che sembrano finiti, come per Pandev a Napoli”. Davvero inquietante. Il punto due e il punto tre in particolar modo, ma c’è da chiedersi anche quale curriculum abbia Mazzarri, una coppa Italia in tre anni a Napoli con campioni come Hamsik, Lavezzi e Cavani.