C’è spazio anche per vagonate d’ilarità nella conferenza di Mazzarri alla vigilia di Inter-Sassuolo, le porta lo stesso allenatore, che oggi ha offerto alcune chicche in sala stampa. Qualcuno ha forse visto una squadra lenta, Mazzarri ci porta in un’altra dimensione visiva, dove le cose si possono vedere diversamente: “La squadra corre un po’ poco? Visivamente si può vedere come vede lei (sic), anche con la Sampdoria molte volte si vinceva 3-0 e si correva meno degli altri”. E a noi cosa ci importa se la Sampdoria vinceva 3-0 senza correre? Non si sa, ma Mazzarri ce la infila, ve lo ha mai detto che lui ha alle spalle 12 anni di onorata carriera? E poi che dire, “Un pochino di sfortunina l’abbiamo avuta anche col Chievo”. Sfortunina? Ma può uno che usa la parola sfortunina allenare l’Inter? Dopo la lentezza visiva, Mazzarri ci offre un’originale chiave di lettura anche della sconfitta di Torino: “Due gol li abbiamo presi per errore, un gol lo abbiamo fatto, pensate se non prendevamo quei due gol”. Lo ha detto veramente, non è uno scherzo. Infine un po’ di fango sparso su Stramaccioni, Benitez e un po’ di elogi a se stesso: “Se ci fosse stato un allenatore meno esperto magari lo spogliatoio si sarebbe sgretolato, ora i giocatori si affidano all’allenatore, ma magari con un altro si sarebbe lottato per posti più bassi, anche il Milan ha fatto tanta fatica, pensate al bicchiere mezzo pieno. Anche squadre che hanno speso 100 milioni (il Napoli ndr) hanno momenti difficili. Quando si prende un allenatore che ha una storia come me alle spalle gli si dà più tempo e fiducia, i giocatori mi dicono “meno male che c’è lei sennò era peggio”. Meno male che Mazzarri c’è. Prossimo passo la presidenza del consiglio. Stay tuned.
Mazzarri appare un allenatore in pieno marasma, non capace di modificare partite che nascono male e non capace di cambiare modulo di gioco. Questo allenatore ha focalizzato 11 elementi che praticamente non variano mai. La squadra si muove in campo con improvvisazione attaccando e difendendo senza moduli e ordine preciso. Del resto anche con il Napoli pur avendo avuto la compagine più forte della sua storia, tolta quella di Maradona, ha vinto una misera coppa italia e in campionato il secondo posto sa più di una disfatta che di una vittoria. Come allenatore insomma appare essere un incompiuto e non ci sembra obiettivamente l’elemento giusto per rilanciare alla grande l’Inter che per la piazza e il blasone deve competere tutti gli anni per vincere e non accontentarsi di andarci vicino. Inoltre le sciocche imbarazzate giustificazioni che rilascia in sala stampa circa le continue convincenti prestazioni della squadra, più che il frutto di un proprio convincimento appaiono come un modo per voler giustificare il totale fallimento anche di questa annata.