Ritorno a Napoli per Mazzarri, inevitabile che la prima domanda nella conferenza stampa di oggi verta su questo. Dopo una prima risposta scontata (“Tanti bei ricordi a Napoli ma ora penso solo a preparare i miei ragazzi”), Mazzarri chiarisce che, “Da quando sono partito, dalla C2, tutte le tifoserie mi hanno sempre voluto bene e poi devono rispettare le scelte della persona alla fine del mandato. Le persone intelligenti e equilibrate sapranno riconoscere i miei meriti”. E’ un discorso che torna spesso, per il tecnico di S. Vincenzo è intelligente chi vede le cose come lui e chi non la pensa come lui evidentemente non lo è. Vale anche per i tifosi dell’Inter, sui quali dice, “Appena arrivato a Milano, incontravo la gente che mi diceva -cerchi di riportarci in Europa-, quello che si diceva era questo e non è cambiato nulla da quest’estate, ma siccome la squadra ha fatto di più, si è alzata l’asticella e si sente qualche fermento in più.” E se ancora non fosse chiaro, il mister aggiunge, “Bisogna capire che anche se ci chiamiamo Inter, ci sono momenti da valutare in maniera diversa nella storia del club. Bisogna avere la giusta dimensione delle cose, per questo è l’anno zero e i tifosi lo devono capire. Bisogna capire che c’è stato un cambio societario, ci sono stati gli ultimi due anni, la gente intelligente, con la mente libera, capisce il momento”. Mazzarri, che ha un intelligenza sopra la media, capirà anche che sono almeno due anni che i tifosi si sentono dire che questo è l’anno zero e che spettacoli desolanti come quelli visti con Parma, Trapani e Livorno non possono che portare la gente a chiedersi se tutto stia funzionando per il meglio e magari non tutti si bevono il martellante mantra dell’anno zero addebitando tutto quello che non va a Stramaccioni, ai suoi predecessori. O alla società, visto che, “Voci su De Boer? Io sono serenissimo, so quello che ci diciamo in società. guardate i numeri, cosa è stato l’anno scorso, la differenza punti con l’anno scorso con gli stessi giocatori dell’anno scorso”. La frecciata alla società e ai mancati acquisti dell’estate scorsa è evidente e non può che avere l’effetto boomerang di alimentare le voci di dissidi interni, che Mazzarri respinge così: “Gelo tra Thohir e Moratti? Mi verrebbe da sorridere, sappiamo cosa può succedere alla vigilia di due partite importanti, sono tutti discorsi improbabili, non esistono, io ho percepito il contrario. Sono illazioni, all’interno c’è una grande armonia e sintonia”. La verità? Tra esagerazioni giornalistiche e rappresentazioni da famiglia del mulino bianco, tra prostituzione intellettuale e prostituzione intellettuale alla rovescia, sta nel mezzo.