“Il mio preparatore non sbaglia una preparazione da 13 anni, se ha i giocatori per poterlo fare, se voi vedete quando sono tornati dai mondiali, tutta una serie di cose, per fare la preparazione bisogna ci siano i giorni necessari, quelli che si sono aggiunti dal 5 agosto in poi non hanno potuto fare la preparazione, ma non dipende da Pondrelli. Questi problemi le hanno in tante squadre? Si però i giocatori se andate a vedere analiticamente per esempio Rodrigo, non so se gli altri hanno avuto un giocatore infortunato fino ad ora“. Quando gli interisti sostengono che Mazzarri non è adeguato al livello dell’Inter non parlano a caso, non sono in cerca del capro espiatorio come chi non conosce l’ambiente nerazzurro crede, ma pensano a dichiarazioni come queste, che il tecnico toscano ha detto nella conferenza di oggi alla vigilia di Inter-Napoli. Pensare che una squadra come l’Inter, che da sempre dà i propri giocatori alle nazionali, debba giocare ad handicap ogni stagione post-mondiale e post-europeo vuol dire aver sbagliato posto, non essere all’altezza del ruolo. In un anno come questo poi, rispetto al passato, sono pochi i giocatori rientrati in ritardo: gli ultimi arrivati sono stati Medel, Osvaldo, Palacio, Campagnaro ed Hernanes, giunti ai primi di agosto, quasi un mese prima dell’inizio del campionato. E sono solo cinque giocatori, niente di paragonabile a certi anni post-mondiale dove i giocatori che arrivavano ad agosto inoltrato erano molti di più. Inutile dire che è un “problema” che riguarda tutte le big. Allora dire che Mazzarri è un provinciale, un comico involontario, non è cattiveria, ma fotografare la semplice realtà. E chi lo ha scelto è un incompetente e il vero responsabile. Perchè si sapeva che Mazzarri è questo. Non esistono due Mazzarri.