Dopo l’acquisto di D’Ambrosio e di Hernanes, le ambizioni dell’Inter non possono che essere maggiori, ma Mazzarri in conferenza pre-Juve continua a nascondersi. A chi gli chiede se l’Inter può avere nuove aspettative risponde: “Questi due acquisti sono un’anticipazione di giugno, vedremo se ci vorrà un po’ di tempo. D’Ambrosio è un giocatore che con i miei meccanismi può solo migliorare. Hernanes può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, eclettico, universale, che sa calciare i piazzati, ci può essere davvero utile, sopratutto in casa per scardinare le difese”. A chi gli domanda se ora lui è più responsabilizzato: “Dipende cosa s’intende per responsabilizzato (Perchè, quanti modi d’intendere ci sono? ndr). Questo è il primo mercato con il sottoscritto, abbiamo fatto due acquisti pensando già a giugno. Tutti saranno oggetto di verifica da parte mia per le riconferme”. Insomma, Mazzarri rimarca di aver preso una squadra non fatta da lui e con giocatori che gli sono palesemente sgraditi, rovesciando ancora una volta le responsabilità su terzi, proprio nel momento in cui la società gli ha preso due giocatori fortemente richiesti da lui. E se gli chiedono se è soddisfatto: “La società sa quello che penso, il mercato di gennaio è un mercato difficile”. E’ chiaro che la mancata epurazione di Guarin e finora di Ranocchia, con il mancato arrivo di Vucinic, non gli è andata giù e infatti il colombiano non è stato nemmeno convocato. La giustificazione non convince: “Guarin non convocato? Se il mercato chiude alle 23 come fa il ragazzo ad essere concentrato?”. Nessuno dice che doveva giocare, ma convocarlo avrebbe potuto essere un gesto per reintegrarlo nel gruppo, mentre la sua esclusione è un gesto decisamente volgare. Giustamente c’è chi gli fa notare che invece Ranocchia, anche lui sul mercato, è stato convocato. La risposta è puerile: “L’ho convocato perchè si è allenato da martedì ed è sempre stato lì”. Qualche ingenuo gli chiede se ora ci potrà essere un cambio di modulo: “A Napoli l’ho fatto, ma solo dopo tre anni”. Il tecnico poi glissa sulla possibilità di vedere Hernanes, Kovacic, Alvarez e Guarin tutti insieme: “Se la squadra è in forma, io posso mettere anche 4 attaccanti, ma dipende da come stanno e se la squadra potrà supportare certe posizioni di Hernanes”. Più no che sì. Il paragone con Stramaccioni, che lui amava fare, sta iniziando a diventare spinoso e chi gli domanda se l’Inter potrà ripetere la vittoria di Strama allo Juventus Stadium della stagione scorsa, riceve come risposta un’arrampicata sugli specchi epica: “Erano altri giocatori in tempi diversi, la Juve era diversa, non mi fate il confronto. Non facciamo più paragoni, mi riferisco sempre alla fine della stagione scorsa, da lì posso dire. Loro nel frattempo hanno vinto lo scudetto due volte”. Beh no, magari una volta sola, non è passato così tanto tempo. Infine si passa alle cose importanti, la sua autobiografia, “Il libro è uscito nel momento meno auspicabile della mia carriera, speriamo che finisca il prima possibile questo momento”. Che sfortuna.