Marotta mette in riga Icardi e ridimensiona Spalletti
La decisione di togliere la fascia di capitano a Icardi è giusta o sbagliata? E’ una decisione. Marotta inizia a rompere il groviglio decidendo di partire da un punto in una realtà che ha diversi conflitti e sottoconflitti. Il faro da tener presente è che Marotta non sta facendo la guerra a questo o quello, non sta abissando uno per innalzare un altro, Marotta vuole “solo” far capire chi comanda e ha deciso di partire da Icardi. Non è una questione di merito, ma di potere.
Andiamo con ordine, come vi avevamo detto l’8 febbraio scorso (LEGGI QUI) ,
secondo le nostri fonti ci sarebbe stato un tentativo di golpe del clan argentino per far fuori Spalletti, non è che la società sia contenta di Spalletti, che infatti come vedremo in seguito è stato pesantemente rimesso al suo posto, ma Marotta non voleva farsi imporre una scelta da altri, nel frattempo domenica sera Spalletti, privo di una strategìa, ha sparato a zero su tutto e tutti, ha intimato alla società di rinnovare il contratto a Icardi, ma nello stesso tempo ha indirettamente definito Icardi come uno scarso professionista che non segna da sette giornate perchè distratto dalla trattativa del rinnovo (LEGGI QUI SPALLETTI)
Marotta, per tutta risposta, dichiara adombrato che chiarirà con Spalletti, lo convoca in riunione martedì, lo sconfessa togliendo la fascia di capitano a Icardi e lo manda da solo in conferenza stampa a dire che lui non ha mai travalicato i suoi compiti contro la società.
Come si vede nessuno è stato epurato, tutti possono rimanere se si attengono alle regole e stanno al loro posto: a Icardi tolta la fascia di capitano, ma era stato convocato per Vienna, è lui che tirandosi la zappa sui piedi decide di disertare la trasferta europea. Anche Spalletti non viene esonerato, ma ora deve stare al suo posto e rispondere coi fatti, i risultati e non le chiacchiere in conferenza stampa, se vuole essere confermato.
Intanto gli slavi esultano, Handanovic capitano (e personalmente se lo merita, leader silenzioso, grande portiere dalla lunga militanza nel Biscione), Brozovic che mette mi piace alle scelte della società (poteva risparmiarselo), ma anche loro ora devono mettersi in riga, come Nainggolan.
Niente rivoluzioni, niente epurazioni, l’obiettivo di Marotta è mettere ordine, basta particularismi, orticelli coltivati con l’avallo del giornalista vassallo di turno che appoggia questa o quella corrente (e i prossimi da mettere in riga, vedrete, saranno i Biasin e i Gianluca Rossi di turno), ora “nessuno è più grande dell’Inter”, ma chi vuole contribuire alla causa è benvenuto, perciò attenzione a dare per spacciato Icardi, ora è stato messo nell’angolo, ma se sarà intelligente e vorrà davvero dimostrare di amare l’Inter, ci sarà di nuovo spazio per lui.