Roberto Mancini, detto il mancio, ha deciso. Vuole passare al 4-2-3-1. Lo ha sempre voluto fare, ma ora il momento è arrivato. Il 4-4-1-1 di domenica è stato un preambolo, ma l’idea è questa: Lanciare Biabiany, uno che sembrava ricapitato per caso, ma che è alla fin fine l’unica ala destra di ruolo e così verrà schierata, anche per reiterare una vecchia tattica dell’allenatore di Jesi, costringere la società poi ad intervenire sul mercato, con buona pace del buon Ausilio che ha parlato in assemblea dei soci di mercato di gennaio di piccoli ritocchi. La batteria di trequartisti è già decisa con Biabiany, Jovetic e Perisic a supporto di Icardi. La coppia di centrocampo invece dovrà venir fuori da quattro nomi: Felipe Melo, Medel, Guarin e Kondogbia. In questo momento l’unico intoccabile appare Medel, in formissima e stimatissimo dal tecnico, in pratica gli altri tre si giocheranno l’altro posto, ma al momento i sacrificati appaiono Guarin e Kondogbia, con il primo che potrebbe reinventarsi da ala destra in alternativa a Biabiany e l’altro destinato ad aspettare il suo turno, a meno che Melo non appia ancora affaticato come nelle ultime due partite. Ed attenzione al jolly Brozovic, schierabile in tutti i ruoli di centrocampo, altro che ceduto. Appare invece chiaro che Gnoukuori si dirigerà verso una destinazione in prestito a gennaio. In difesa la coppia è decisa, Miranda e Murillo of course, mentre sui laterali il criticato Santon, a rischio in caso di nuovo innesto a gennaio e a sinistra ballottaggio Jesus-Telles con Jesus in vantaggio. Con le valigie Ranocchia, Vidic, D’ambrosio, Nagatomo e, incredibilmente, l’ancora incelofanato Montoya.