L’importanza della sfida di domani al San Paolo ha catalizzato la conferenza stampa della vigilia di Roberto Mancini. Gli sforzi degli inviati di carpire informazioni sulla formazione di domani però sono stati vani, Mancini ha ironicamente dato un solo nome, quello scontato di Handanovic, e ha tenuto aperte tutte le soluzioni, compresa quella di giocare con il 3-5-2. Un Mancini molto prudente, che ha fatto sapere che anche in caso di vittoria domani l’Inter non sarà tra le favorite per lo scudetto con Napoli, Roma, Juve e Fiorentina “più attrezzate”. (Continua sotto)
Il tecnico ha poi protetto Icardi rifiutando un paragone che gli veniva chiesto con Higuain, “hanno dieci anni di differenza, impossibile fare un paragone, Higuain ha esperienza internazionale, Icardi diventerà un grande centravanti”. Ma l’allenatore nerazzurro ha ricordato anche che il n.9 potrebbe rimanere in panchina, anche se lui ha dichiarato di essere stato male per l’esclusione con la Roma, “nessun allenatore può tenere conto di queste parole, che non fanno testo, compito dell’allenatore è decidere, fare delle scelte dolorose”. Infine una spiegazione sul perchè tanti cambi di formazione e di modulo: “Non abbiamo ancora certezze, ne’ undici giocatori nettamente più bravi degli altri, non sono l’unico allenatore a cambiare molto, tanti lo fanno, nel calcio di oggi ci sono rose di 24 giocatori ed è normale cambiare molto”. Insomma una conferenza che si chiude con un nulla di fatto, un Mancini abbottonatissimo, ma che dà l’impressione di aver già fatto le sue scelte, che nemmeno sotto tortura svelerà, almeno fino a domani sera.