Lo stadio Olimpico, dove si giocherà Lazio-Inter domenica 20 maggio 2018, i nuovi stadi di Roma e Lazio, viaggio nei vecchi stadi italiani e nei progetti futuri
Lo stadio Olimpico di Roma, sede dello spareggio di domenica tra Lazio e Inter per andare in Champions, è stato inaugurato nel 1937, ma solo nel 1953 è diventato il tempio di Lazio e Roma. Precedentemente era stato utilizzato per i giochi fascisti, poi come autoparco per le truppe alleate e solo dal 1949 completato.
Prima di chiamarsi Olimpico, si chiamò stadio dei cipressi e stadio dei centomila perchè quella era la capienza all’epoca. Solo con i famosi giochi olimpici del 1960 assumerà la denominazione di Olimpico. Nel 1990, in occasione dei mondiali di calcio italiani, è stato completamente abbattuto e di fatto ricostruito con una copertura totale, ma perdendo alcune sue caratteristiche. Innanzitutto, nonostante l’enorme capienza, il vecchio Olimpico era bassissimo perchè le tribune erano ripide e le gradinate sottili, un vero e proprio catino. Ma un’altra caratteristica andata perduta, verso la quale i tifosi, sia giallorossi che biancocelesti, erano molto affezionati, erano i muretti che delimitavano orizzontalmente i vari piani dello stadio. Infine, vista la bassezza dello stadio, un tempo dall’adiacente Monte Mario, dietro la tribuna omonima, si poteva tranquillamente vedere la partita gratis.
Oggi l’Olimpico ha una capienza ridotta di 70000 posti ed appare una struttura decisamente datata. Ho presenziato in questo stadio non in una bella giornata per noi interisti, precisamente il 5 maggio 2002, posso dire che le curve sono lontanissime dal campo e la visuale è pessima, sopratutto nelle prime file.
Da anni sia la Roma che la Lazio portano avanti progetti paralleli per costruire i propri rispettivi stadi di proprietà. Le idee però si sono scontrate con la burocrazia locale, nonostante la legge sblocca stadi del governo centrale, con costi lievitati (nel caso della Lazio), con bocciature del comune ed enti da una parte e dall’altra, ma ora sembra che la situazione si stia diradando da tutte e due le parti, anche se questo è stato già detto più volte negli anni.
Ma andiamo con ordine, a differenza di quello che si potrebbe pensare fu il presidente laziale Lotito il primo a proporre il nuovo stadio, già nel 2005 lo annunciò in una conferenza dai suoi consueti toni ampollosi, ma il progetto dello “stadio delle aquile”, questo il nome scelto da un referendum tra i tifosi, si incagliò nei costi lievitati fino a 800 milioni e nel no della giunta Veltroni. A leggere la stampa locale sembra in realtà che i tifosi laziali e l’attuale giunta Raggi preferirebbero ristrutturare il vecchio Flaminio, ma Lotito va avanti imperterrito nel suo progetto nel nord della capitale, che comprenderebbe una immensa cittadella dello sport con campi di rugby, football americano e baseball, oltre ovviamente ad aree commerciali. ma ora sembra che la sindaca Raggi abbia fatto ultimamente delle aperture.
Lo stadio della Roma, invece, è un sogno che sembrava fatto più volte, ma si è poi scontrato anch’esso con la giunta comunale e vari enti dello stato, ma anche qui sembra che siamo all’ennesima volta buona, stando alle cronache delle ultime settimane. In realtà meglio non illudersi, i nuovi stadi sembrano germogliare più in provincia che nelle grandi città e dopo Udine e Frosinone i prossimi a sorgere ex novo o a ristrutturarsi potrebbero essere Bergamo, Ferrara, Pisa e Venezia, mentre Roma, Firenze, Napoli e Milano possono attendere. E la Juve vince sempre.
Di seguito le foto dell’Olimpico e i disegni dello stadio della Roma e dello stadio delle aquile, ma prima leggi anche:
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