L’Inter Calha il sipario sull’Arsenal

Inter-Arsenal 1-0 45′ Calhanoglu su rigore

L’Inter spensierata e un po’ allegrona di campionato cede il passo come sempre in questo inizio di stagione all’Inter concentrata e applicata che si collauda in questa Champions. Battuto anche l’Arsenal, ancora una volta senza prendere reti in questa competizione

Per questa serata umida milanese Inzaghi ha scelto una catena di sinistra completamente inedita, Bisseck-Zielinski-Darmian. Il tecnico dimostra di fidarsi completamente di tutta la rosa e di poter cambiare del tutto quanto di più affermato c’era nel team, la catena di sinistra. La catena di destra è invece Pavard-Frattesi-Dumfries, anche qui qualcosa di abbastanza nuovo. La spina dorsale è Sommer-De Vrij-Calhanoglu-Lautaro-Taremi, il capitano si muove alle spalle del persiano. Con grande umiltà il mister si adatta ad Arteta mettendo Darmian su Saka, ma mettendo alla prova decisiva anche Zielinski chiamato al raddoppio di marcatura per aiutare il suo terzino e dall’altra Dumfries su Martinelli e mettendo alla prova Frattesi al raddoppio di marcatura sull’ala. Prova superata dalle due mezz’ale che finora avevano difettato nella fase difensiva, idem per Dumfries. Dopo i primi venticinque minuti equilibrati l’Arsenal riesce a non far uscire il Biscione, puntando tutto su dei cross dal vertice sinistro a spiovere profondi sul secondo palo per mettere in difficoltà Sommer sulle uscite ma riuscendoci non del tutto. Ne scaturiscono solo molti corner, battuti anche questi profondi nell’area piccola con quattro uomini appostati sul secondo palo che poi entrano nel territorio del portiere, ma i compagni aiutano Sommer e tutto è sventato. Nel finale di tempo fallo di mano nell’area opposta e Calha dal dischetto è una sentenza.

Nella ripresa l’Inter sa soffrire, i Gunners non cambiano mai spartito, i cambi nella notte aiutano, Dimarco, Barella e Thuram mettono polmoni, gamba e fisicità nei duelli. L’Inter porta a casa la terza vittoria consecutiva nella coppa dalle grandi orecchie, tutto sommato senza grandi occasioni per i londinesi, giunta a Milano in un clima londinese ed è ora seconda in classifica alle spalle del Liverpool. Inzaghi sta amalgamando la rosa dimostrando tutto il suo innovativo spirito eclettico di adattamento, integrando le “riserve” nel suo sistema di gioco, passando dall’essere un tipo che gioca sempre con lo stesso undici ad uno che fa un massiccio turn over. Domenica si chiude questo nebbioso trittico alla scala del calcio con la sfida contro il Napoli di Conte e Lukaku… Che partita!