Ci arriva in redazione un’altra lettera di Alfonso, decennale tifoso interista che molto volentieri pubblichiamo, perchè intrisa di grande saggezza e amore per i colori nerazzurri. Scriveteci sempre all’indirizzo Francesco@calciointer.net e vi pubblicheremo (niente volgarità):
Gentile redazione di Calciointer, vi scrivo di nuovo dopo la mia precedente lettera. Vi rinnovo i complimenti per il bel lavoro che svolgete. Mi preme ritornare su un punto chiave del mondo interista. La mancanza di equilibrio. La sconfitta con la Sampdoria ha messo in discussione tutto, il lavoro di Pioli, il mercato estivo di Ausilio, il valore di Icardi, sono comparsi i nostalgici di De Boer, eppure dopo il 7-1 all’Atalanta probabilmente gli stessi tifosi parlavano di squadra da scudetto se solo Pioli fosse arrivato prima, senza l’interregno dell’olandese. La verità, come voi meritoriamente avete sempre sostenuto, è che questa squadra è la quarta forza del campionato, dopo le prime tre, ma senza tener conto del sorprendente campionato di Lazio e Atalanta. Per rivedere la nostra beneamata ai vertici ci vorrà del tempo, perchè si riparte da zero. Mourinho vinse il Triplete con una squadra di trentenni all’apice della carriera, non si apriva un ciclo, ma si chiudeva nella magica notte di Madrid. Il portoghese lo sapeva e si accasava altrove. Ma non conta solo vincere, ma anche come si vince, questa è la nostra filosofia a differenza di altre case, e allora forse giustamente ha prevalso una idea non aziendale di calcio, decidendo per riconoscenza di mantenere alcuni vecchi campioni in sella, vendendo invece chi aveva mercato, ma non innestando la rosa con nuovi talenti a causa della crisi economica. Il patrimonio personale di Moratti avrebbe permesso anche nuovi investimenti, ma la sua sensibilità sociale, in un momento in cui chiedeva sacrifici ai dipendenti delle sue aziende, lo ha portato a chiudere i cordoni anche per la passione di famiglia. Poi è arrivato Thohir, che ha pensato solo ai suoi interessi, spiace vedere tanti interisti osannarlo e liquidare Moratti con disprezzo. Ora vedremo la Suning, sembra che faranno le cose in grande, ma forse anche qui si è mancato di equilibrio: trattati come macchiette per il Fozza Inda e il casting, grazie alle vittorie degli ultimi mesi erano già degli eroi, ora chissà. Ci vuole pazienza. Un caro saluto
Alfonso, interista dal 1935