Sempre nell’intervista alla CNBC, al presidente Thohir è stato chiesto com’è investire in Italia o più semplicemente com’è lo stato del calcio italiano. Thohir la prende alla larga, ma il messaggio è chiaro: “Prendiamo ad esempio ieri sera. Ho potuto cenare abbastanza presto! Se guardiamo le statistiche abbiamo giocato in questa stagione alle 20.45 più di ogni altra squadra. Se prendiamo le ultime due stagioni, ieri è stata una delle poche volte in cui mi sono goduto davvero la giornata. Non solo perché abbiamo vinto e ci siamo qualificati all’Europa League, che è comunque molto importante, ma anche perché allo stadio abbiamo finito verso le ore 20 ed è stato possibile cenare con gli amici senza che fosse tardi, così come successo a molti tifosi, che hanno potuto cenare con calma e godersi del tempo con la famiglia. Se invece si finisce alle 22.45 è tardi, è la realtà, e l’Inter è la squadra che ha giocato più di tutte le altre così tardi. Pensate a cosa succede ai nostri tifosi all’estero: in Indonesia le 20.45 sono l’1.45 di notte, la stessa cosa in Cina, mentre in Giappone sono le 2.45. È difficile seguire i match”. Un appello che sembra destinato a cadere nel vuoto, il calcio italiano, prigioniero di conservatorismi autarchici, non sembra avere la capacità e volontà di aprirsi al mercato globale e di fare sistema al suo interno, destinato così a perire tra protezionismi e particolarismi.