Editoriale Inter, gol fatti e gol subìti
Ridurre queste cinque vittorie consecutive dell’Inter alla mera fortuna sarebbe riduttivo, anche se è vero che un po’ di fortuna c’è stata, ma per chi come noi la fortuna, ma anche la sfortuna, non esistono, è chiaro che le spiegazioni sono altre, anche se è sotto gli occhi di tutti che la beneamata non ha vinto questi cinque incontri con il gioco.
Gli errori degli avversari, in particolare dei portieri sono evidenti, ma la base sta da un’altra parte, i gol degli avversari sono pochi e parzialmente fortuiti, il Tottenham e la Fiorentina fanno due gol spiazzando Handanovic con due tiri deviati, il Cagliari e la Sampdoria non segnano e infine il Psv centra l’incrocio dei pali.
Eppure nessuno parla della difesa, dei De Vrij, dei Miranda, degli Srkiniar, D’ambrosio e Asamoah e nemmeno Handanovic è scarso come dice qualcuno. Bene anche Dalbert, il reprobo.
E poi c’è una grande novità, come direbbe Lucio Dalla, due partite vinte in Champions in rimonta, una partita con la Fiorentina recuperata dopo il pareggio, l’Inter dell’anno scorso non rimontava mai invece.
Quindi difesa, maggiore cinismo, ma anche più giocatori che segnano e rimonte.
Detto degli aspetti positivi, detto che cinque vittorie consecutive non si possono incasellare nella fortuna o nel caso, va anche ribadito che esaltarsi per queste cinque partite sarebbe folle, anche se danno morale. Il gioco non c’è, il Biscione merita forse solo con la Sampdoria, mentre con Tottenham e Fiorentina a metà secondo tempo sono gli ospiti a spadroneggiare, anche col Psv idem, insomma sul lungo termine si rischiano non tanto sconfitte, ma qualche pareggio in più. L’Inter, come ha detto Spalletti, gioca sempre sul filo del rasoio e allora se il calcio ha una logica dopo sei vittorie, due sconfitte e un solo pari, vedremo qualche X in più, vediamo se avremo ragione.