I peggiori dell’Inter
Handanovic 5,5 Prende quattro gol senza particolari colpe, anche se il quarto è sul suo palo.
D’ambrosio 3 Sconfusionato, non si raccapiglia e tira una salamella al portiere quando ha la palla in area.
Miranda 3 Se la cava con l’esperienza nella prima parte, ma come si fa uccellare da Mertens è roba da oratorio.
Skriniar 3 Pigro, passivo e fuori posizione come non si era visto mai.
Asamoah 2 Il passaggio a Zielinski è roba da dilettanti, sarebbe serio restituire la mensilità di maggio anche per il resto visto in partita.
Gagliardini 3 Completamente spaesato, praticamente non entra mai in partita.
Brozovic 1 Vaga per il campo, più che Epic è Patetic.
Politano 6 Generoso e propositivo, uno dei pochi a salvarsi, infatti Spalletti gli regala la sessantesima sostituzione della stagione. Ascetico nell’accettarla.
Nainggolan 2 La cresta bionda sembra la maionese su una salsiccia alla griglia che si grogiola. Penoso.
Perisic 1 Cosa deve fare ancora per farsi sostituire, ma l’amore è cieco. I have a dream, non vedere più questo mercenario con la maglia dell’Inter.
Lautaro 5 Si dimostra non ancora pronto a reggere da solo l’attacco nerazzurro, ma è anche sfortunato quando prende la traversa.
Icardi 6 Si procura e realizza un rigore, lo si vede a smistare palloni nella propria metà campo, ma per qualcuno il problema è lui, fortuna che la maggioranza dei tifosi lo ha capito.
Vecino sv
Candreva sv
Spalletti 1 Coppa di San Pietroburgo ha in mente solo una cosa, sostituire Politano, far giocare sempre Perisic e umiliare Icardi. Smettiamola di prenderci in giro e raccontarci favole, questo o è Lino Banfi o ci sta prendendo in giro.
Società 4 Non aver esonerato Spalletti dopo Inter-Psv, aver tolto la fascia di capitano a Icardi dimostra una gestione senza senso della situazione. Ora basta.
Napoli Allan, doveva arrivare all’Inter qualche anno fa, è andato al Napoli e si vede la differenza. Ghoulam massima intelligenza, Koulibaly fa impressione, il miglior difensore della serie A, Zielinski a tratti straripante. Ancelotti, un allenatore vincente e che non ti riempe di fumo e arroganza ma di buon senso e umiltà.