Inzaghi azzecca le mosse
Onana 6 Controlla, quindi la prima parata al 92′.
Darmian 7 Jolly d’altri tempi, gioca a destra, poi c’è una falla a sinistra e allora arriva il pronto intervento affidabile per tutte le emergenze di casa vostra. Difficile trovare un idraulico onesto di questi tempi. Lui lo è. Teniamocelo stretto.
Acerbi 7 Come si era detto in precedenza, è fantastico come porta sull’esterno tutti gli attacchi. Solo applausi per lui, altro che fischi.
Bastoni 7,5 Il difensore multi tasking, mette la cintura da guerriero in area, poi indossa lo smoking per pattinare nella trequarti avversaria, infine vai umile di scopa e ramazza per pulire l’area.
Dumfries 7 Qualcuno deve avergli appiccicato un cartello sulla schiena con scritto “picchiatemi”, lui si adegua e le dà anche lui di santa ragione. Pan per focaccia.
Barella 8 Lo strapotente gioca da veterano di champions, una fusione nucleare tra Berti e Matthaus, solo mezzo punto in meno per i rimbrotti plateali ai compagni. Ahi ahi.
Calhanoglu 8 Il regista esistenzialista dell’Anatolia che fa rosicare i milanisti non poteva non giocare una partita del genere. Da oscar.
Mikhitaryan 8,5 Mikhi Mouse è a suo agio nelle notti magiche di champions come in un vecchio film di Walt Disney, non di quelli di oggi politically correct, infatti battaglia ruvido a centrocampo e inventa creativo in avanti. Il gol suggella una stagione spettacolare.
Dimarco 8 Una vita in corsia di sorpasso a sinistra, una vita spericolata, non ci sono caselli e posti di blocco che tengano. Pirata. Sei un pirata.
Lautaro 7,5 La squadra gioca inizialmente bene che sembra quasi poter fare a meno di uno come lui, ma poi viene fuori tutta la sua arte. Si muove come un gatto selvatico in cerca di risse notturne.
Dzeko 8,5 Un dipinto in mezzo all’area e al campo. Highlander.
Brozovic 6 Entra per abbassare i ritmi e lo fa bene.
De Vrij, Correa, Lukaku, Gagliardini sv
Inzaghi 8,5 E’ il suo capolavoro, certo ora c’è il ritorno, ma oggi zittisce tutti, il ballottaggio Calha-Brozo e Dzeko-Lukaku lo vince lui contro tutti i pronostici e sondaggi, umiltà contro una certa dose di presunzione da parte di Pioli, l’Inter gioca una partita da Inter, con quegli strappi, con furore e tecnica, testa e cuore, ancora 90 minuti per entrare nella storia.