L’Inter di Inzaghi
Handanovic 7 Gestisce i retropassaggi dei compagni, spizza la punizione di Lukic, glaciale in uscita sull’ultima palla al 94′.
Skriniar 6,5 Tamponatore ruvido quando serve.
De Vrij 8 La sua testa è una calamita su tutte le seconde palle. Dominatore.
Bastoni 7 Ormai non è più difensore, è lui il playmaker occulto della squadra.
Dumfries 8,5 La fioritura a dicembre, un mese eccezionale per un giocatore che ha trovato l’ispirazione, ma sopratutto ha capito i meccanismi tattici del calcio italiano.
Vidal 6 Essenziale, ma non particolarmente coinvolto, comunque senza sbavature.
Brozovic 8 Molto diga, ma sempre verticalizzatore al momento giusto.
Calhanoglu 6,5 Uomo ovunque e imprevedibile.
Perisic 7 Il suo sacrificio permette a Bastoni e Calhanoglu di liberarsi dai blocchi.
Dzeko 7 Chiamarlo falso nueve è riduttivo, perchè quando c’è da fare l’uomo d’area o dettare i contropiedi è sempre lui. A livello qualità prezzo il più grande acquisto della storia del Biscione.
Lautaro 6 Sembra non trovare la sua posizione e il suo ruolo nella squadra, io lo metterei più vicino alla porta.
Simone Inzaghi 8,5 E’ la sua Inter e solo la sua Inter, mai nella storia l’Inter aveva giocato col baricentro così alto, con una qualità di palleggio mai vista, senza rinnegare il marchio di fabbrica del contropiede e degli strappi agonistici.
Sanchez, D’ambrosio, Sensi, Vecino, Dimarco sv