Tutti sugli scudi
Handanovic 7,5 Ora è capitano, guida la squadra, è il primo regista e i compagni si affidano a lui nel retropassaggio con sicurezza, fa anche da paciere nei disguidi tra Luka e Brozo.
Godin 7,5 Sempre più integrato nel calcio di Conte, senza perdere le sue caratteristiche.
De Vrij 8 un solo errore quando si fa scavalcare da un cross, è l’unica vera occasione del Donetsk, ciò non toglie che il suo è un totale dominio autoritario e a farci le penne è il povero Moares.
Bastoni 7 Partita della maturazione al di là di una o due sbavature.
D’ambrosio 7 Terzino non fluidificante ma fondista, cresce alla distanza e suggella la partita con l’ennesimo gol di testa.
Barella 8,5 Impressionante. Copre una scia di campo lunghissima e immensa, potenza fisica, ma ora anche intelligenza tattica nell’andare a inserirsi nelle linee di passaggio avversarie; assaltatore, ma anche ripiegatore, qualità e lavoro sporco, passaggi, assist, dribbling e tiro, è l’espressione del centrocampista, difficile trovare tanta completezza.
Brozovic 8 Fino alla fine. Finalmente conferma il buono del primo tempo con il buono del secondo tempo, il suo pressing alto su Stepanenko determina la vittoria.
Gagliardini 7 Non sarà perfetto ma se Conte lo fa sempre giocare ci sarà un motivo, diga essenziale e protezione alla difesa, serve uno come lui.
Young 6,5 Stasera un po’ passivo inizialmente, poi esce dal guscio.
Lukaku 8 Mette le ciliegine sulla torta, anche se a lungo trova pane per i suoi denti con Khocholava, ma piano piano gli prende le misure e cresce alla distanza.
Martinez 9 Qualche gol in meno di Lukaku ma tutti decisivi, ma anche assist pregevoli, stasera il trono è suo e non protesta più con gli arbitri. Rinnovo subito.
Biraghi 6,5 Entra pimpante.
Moses sv
Eriksen sv
Sensi sv
Esposito sv
Conte 9 Bravissimo a sfruttare i non molti punti deboli degli ucraini, partita studiata bene e non si contano più i giocatori cresciuti individualmente sotto la sua gestione, ma anche bravo a costringere le ali-treqaurtiste arancioni a correre all’indietro.
Shakhtar Squadra con una chiara identità, con tanta tecnica, punti deboli in difesa, il confronto Handa-Pjatov nel gioco di piedi fa la differenza tra le due squadre, Marlon e Taison i giocatori migliori ma contenuti bene e non servono mai le sovrapposizioni dei terzini. Troppa raffinatezza e poca concretezza, ma sono stati un avversario degno.