Thuram MVP
Sommer 5 E’ rientrato da due sole settimane e si vede, non ha elevazione e non dà nemmeno la consueta sicurezza coi piedi, ma il non buono precampionato di Martinez deve aver portato Inzaghi a metterlo subito da titolare, anche per chiarire le gerarchie. Quello che impressiona sono i quattro errori commessi nella gestione della palla coi piedi. Il rigore però lo aveva anche parato, ma c’è il tap-in di Messias.
Bisseck 6 L’incarnazione delle contraddizioni dell’Inter. Nel primo tempo a testa alta schiaccia gli avversari come noci e straborda in attacco. Strepicatoso. Non ineccepibile sul primo gol genoano dove comunque ci sono diversi errori collettivi. Sembra il più in forma ed in effetti lo è, ma crolla nel finale e perde lucidità. Comunque non può diventare capro espiatorio, chi ha visto la partita sa che a tratti ha fatto vedere cose devastanti, un arrembaggio da cavallo pazzo Lucio che ancora un po’ ti entra in porta. Ma forse il punto è questo, quante energie spese in queste cavalcate in avanti? Non andiamo troppo in là in quella che comunque l’anno scorso è stata una idea bellissima di spingere i difensori in avanti come mai si era visto.
Acerbi 6,5 Olio di gomito ed esperienza, Vitinha ne ha da imparare, a volte si dice quello lì ha portato a spasso il difensore, ma è lui spesso a portare a spasso l’attaccante. Nel finale va in difficoltà come tutti quando Vitinha sulle onde dell’entusiasmo e sospinto dal pubblico si ringalluzzisce.
Bastoni 6 Con Calhanoglu schermato è lui a impostare, tanti passaggi, non tutti precisi.
Darmian 6,5 Il Giro d’Italia ha inizio e lui già tira la volata ai compagni.
Barella 7 La sua evoluzione è evidente, sempre meno corridore e incursore e sempre più play-maker e assist-man. Forse doveva capire di più che con l’uscita di Calha era chiamato a sdoppiarsi interpretando anche il ruolo del turco facendo lui da riequilibratore tra i reparti.
Calhanoglu 6,5 Partita all’inizio ombrosa, anche lui rientrato da poco, ma quando cala il pressing del Genoa inizia a dettare tempi e comunque non perde un pallone, facendo una partita da clean pass. Quando esce si fa sentire la sua mancanza e si capisce la sua importanza tattica.
Mikhitaryan 6 Lui invece è entrato in forma troppo presto e ora ci si aspettavamo i fuochi d’artificio, invece sembra in una fase di stanca, quando va tra le linee a fare il trequartista però sorge il sereno.
Dimarco 6,5 Il suo stop di palla è da brasiliano. Il Roberto Carlos di Milano il suo gol lo aveva fatto, ma un millimetrico fuorigioco di Darmian gli nega la gioia. Tenta una punizione dalla stessa mattonella dove qui a Genova (ma contro la Samp) aveva fatto un gran gol, ma s’infrange sulla barriera.
Thuram 8,5 Rompe le leggi della fisica, stratosferico dopo due settimane di allenamenti, due gol, impegna Gollini altre due volte, rischia di farsi assegnare un rigore, prende in mano la squadra. Mai visto così leader.
Lautaro 5,5 Non ci si poteva aspettare molto essendo tornato solo undici giorni fa, ma non riesce nemmeno a dare un segnale, mandare un messaggio.
Frattesi 7 Come un fiume in piena, entra e rompe tutti gli argini.
Dumfries sv
Carlos Augusto sv
Taremi sv
Asslani sv
Inzaghi 6 Luci ed ombre in questo esordio, è nervosissimo, trasmette nervosismo, tenta una mossa azzardata togliendo Calhanoglu, ma con la sua intelligenza torna sui suoi passi. Tutto sommato un pareggio su questo campo alla vigilia era da considerare per nulla malvagio, ma come ha detto lui conta il come.