Non pagelle vere e proprie, ma considerazioni senza voto su tutti gli elementi della rosa dell’Inter 2016/17, è stata un’annata difficile, ci sarebbe voglia di dimenticare e cambiare pagina, ma facciamo il punto, cominciamo dalla difesa.
HANDANOVIC Il portiere sloveno, amante del vino rosso, a volte nostalgico della sua Udine, a volte rimpiantista delle possibilità Champions che qualche altra squadra potrebbe dargli, quest’anno ha vissuto l’anno della maturità, non facendosi trascinare dalle crisi della squadra come gli altri anni, non parlando di possibili altre destinazioni, ma mantenendo una costanza di rendimento che lo ha reso uno dei migliori interpreti della stagione. All’ultima di campionato, proprio con l’Udinese, ha indossato la fascia di capitano, a prova della sua considerazione raggiunta nello spogliatoio. Leader.
MIRANDA A lungo pilastro elegante della difesa, ha pagato un pessimo finale di stagione, finito alla berlina come uno di quelli che ha mollato, potrebbe però essere precipitoso gettarlo via, potendo ancora dare un buon contributo. Da rivedere.
MEDEL Troppo poco tecnico per giocare a centrocampo? Troppo poco alto per giocare in difesa? Il cileno è un rebus, ma ha quasi sempre garantito grande grinta e impegno, anche se anche lui è uno di quelli che ha mollato negli ultimi due mesi di stagione. Rompicapo.
ANDREOLLI Troppo poco spazio per questo non più ragazzo cresciuto nel vivaio, meritava qualche chanche in più e nelle ultime due giornate quando è stato finalmente chiamato in causa lo ha dimostrato. Serio.
MURILLO Pesante flop, il colombiano prelevato dal Granada per 8 milioni non ha mai convinto, non è mai cresciuto, mantenendo quell’irruenza e quella incapacità di temporeggiare che solo Pioli nei primi mesi in panchina sembrava avergli limato. Suo comunque il gol più bello della stagione, in rovesciata in coppa Italia contro il Bologna. Delusione.