Le pagelle della stagione 2012/’13 – Portieri e difensori centrali

PORTIERI

Handanovic 7,5 

Presenze 48 Campionato 35

Poche parole tanti fatti, Samir Handanovic è stata una delle eccezioni di questa stagione fatta di tante parole e pochi fatti. Ma lo sloveno è stato un’eccezione anche nella velocità con cui ha recuperato da un infortunio al ginocchio all’inizio della stagione che gli ha fatto saltare le prime due giornate di campionato. Freddo negli uno contro uno con gli attaccanti avversari, perfetto nell’andare a prendere i tiri a giro e quelli sotto la traversa, impeccabile contro le punizioni, qualche difficoltà l’ha avuta nei tiri insidiosi a bassa altezza, tendendo a respingere il pallone verso il campo. Eccezionale nei rinvii, anche con le mani, nel corso della stagione si è trovato ad evitare pesanti goleade o a limitarle, trovandosi di fronte ad un compito inaspettato: se infatti arrivando all’Inter gli avevano detto che la difficoltà sarebbe stata nel ricevere uno o due tiri a partita, dovendo farsi trovare pronto e concentrato, la deriva in cui è caduta l’Inter lo ha portato invece a giornate di super lavoro, risultando il migliore in campo anche in partite in cui ha subito quattro gol, come a Firenze. Nel finale di campionato ha dato qualche segnale di sconforto, forse le voci di mercato che lo vogliono a Barcellona, forse la fase difensiva disastrosa della squadra lo ha portato a qualche topica con Palermo, Lazio, Napoli.

Le tre parate della stagione: Quella su Markovic contro il Partizan Belgrado poco prima del gol-partita di Palacio, quella su Marchisio allo Juventus Stadium sull’1-0 per la Juve, che ha messo le basi per l’unica gioia della stagione, quella su Balotelli nel derby di ritorno.

Punto fermo.

 

Carrizo 5,5 

Presenze 1 Campionato 1 

Acquistato al mercato di gennaio dalla Lazio, nella quale quest’anno si era visto solo per una presenza in coppa Italia, questo portiere che non ha lasciato buoni ricordi in nessun posto dove ha giocato, ha sostituito Handanovic nella triste sconfitta casalinga con il Bologna, non smentendosi, esordiendo con un’uscita a vuoto, rimanendo immobile sul gol subito, ed effettuando una parata scenica sul colpo di testa dell’ex Khrin.

Da cedere per limiti tecnici.

 

Castellazzi 5

Presenze 5 Campionato 2

Le uniche note positive alla prima di campionato a Pescara, poi un disastro in coppa, dove si fa espellere per un’uscita dissennata contro il Vaslui, e in campionato con la Roma, poco reattivo sulle uscite e fuori posizione sul terzo gol giallorosso. Si rivede a dicembre in Coppa Italia, quando s’infortuna gravemente ad una spalla e chiude così la sua stagione.

Da cedere per limiti d’età.

 

Belec 5,5

Presenze 3 Campionato 0

Tre sole presenze in Europa League, a Kazan subisce tre tiri e tre gol, ma non ha particolari colpe, con il baku non è impeccabile. La società non crede in lui e quando Castellazzi s’infortuna preferisce ingaggiare uno scarto della Lazio per fare il secondo.

Da recuperare.

 

DIFENSORI CENTRALI

 

Ranocchia 5

Presenze 45 gol 3

Campionato 32 gol 2

Forse troppo soppravalutato all’inizio, dopo una stagione negativa il rischio è ora di sottovalutarlo. Di certo non ha mostrato doti da leader, ma si capisce che in un contesto meglio organizzato può rendere. La sua serata più nera con l’Atalanta, dove all’incubo in difesa si aggiunge il gol mangiato. Le partite emblematiche di una stagione a Firenze e Siena, quando balla per tutta la partita, ma dove non ha nessuna copertura dai Zanetti, Schelotto, Cambiasso. E dire che all’andata con la Fiorentina aveva giocato la sua miglior partita. Klose gli ruba il tempo, Immobile lo beffa, Denis lo fa impazzire e gli arbitri non gli fischiano due rigori a favore con Cagliari e Lazio. Le gioie col Bologna, dove va in gol sia in campionato e sia in coppa Italia. D’altra parte è nel gioco aereo che si consola, soffrendo gli uno contro uno, i tagli degli attaccanti e non riuscendo più a giocare d’anticipo. Serata particolare con il Tottenham, dove è entrato ai supplementari dando una mano come attaccante.

Da recuperare.

 

Jesus 6,5

Presenze 44 gol 1

Campionato 31 gol 1

La grande sorpresa della stagione, amato dal pubblico per il suo modo di prendere di petto le partite, poca tecnica per essere un brasiliano, ma grande strapotere fisico. La mette sul duello, il più bello con Lamela, sia in coppa e sia in campionato. Grandi sportellate anche con Adebayor, pesanti KO invece con Biabiany e Cerci, nella sue serate peggiori con Parma e Torino. Nei naufragi di Siena e Cagliari invece è l’unico a rimanere a galla, ma la sua partita più prepotentemente bella a Torino con la Juve. Come Ranocchia anche lui non ha nessuna copertura, sopratutto dall’esterno dove Pereira fa passare tutti, lui cerca di rattoppare.

Da confermare.

 

Samuel 7

Presenze 22 gol 1

Campionato 16 gol 1

L’ultimo grande leader difensivo, la sua presenza si sente, la sua assenza si sente. Che belli quei giocatori che parlano solo sul campo, ma una carriera costellata da infortuni chiede il conto, ben tre gli stop in questa stagione. Uno all’inizio che ne ritarda la preparazione e lo costringe ad un lungo periodo di rodaggio e un inizio di stagione insicuro e opaco, ma il suo raggiungimento della forma fisica coincide con il periodo delle dieci vittorie consecutive, il suo secondo stop con l’inizio della grande crisi. Ancora fermato dal tendine d’achille nel 2013, fa un rientro da the Wall con la Juve a S.Siro, giocando la sua ultima grande partita. E’ uomo da grandi sfide, decisivo nel derby d’andata con il gran gol di testa, ma è black-out con l’Atalanta in Aprile, mentre con il Cagliari entra come attaccante. Vecchio leone.

Da cedere per limiti d’età. Grazie di tutto.

 

Silvestre 3

Presenze 20 gol 0

Campionato 9 gol 0

 

Questo regalino di Zamparini con obbligo di riscatto a 6 milioni e l’hobby del cartellino giallo (8 in 20 presenze), è riuscito ad andare in difficoltà anche con gli attaccanti del Cluj e del Rubin Kazan. Fin dall’esordio ad inizio agosto a Spalato è andato incontro a svarioni clamorosi, culminati nella partita giocata il 2 settembre con la Roma, dove porta pesanti responsabilità su due dei tre gol giallorossi. Candidatosi subito a meteora, è stato scongelato in novembre per un terrificante ritorno in campo con l’Atalanta, dove è protagonista in tutti e tre i gol avversari. La sua personalissima trilogia horror si chiude a Palermo, dove confeziona un regalo alla sua ex squadra inciampando sul pallone nella propria area.

Da cedere per limiti tecnici.

 

Chivu 0

Presenze 14 gol 1

Campionato 9 gol 1

Per capire cosa s’intende quando si parla di poca chiarezza nei progetti societari, basti pensare all’oscura decisione di rinnovare il contratto a questo ex calciatore l’estate scorsa, con un biennale con opzione per il terzo a 2,1 milioni. Più che poca chiarezza qui è notte fonda. Puntualmente infortunatosi il 2 agosto alla prima uscita ufficiale, riesce comunque a farsi notare per le sue uscite fuori dal campo come quando spara a zero su Stramaccioni, come ringraziamento verso il tecnico che lo ha voluto ancora in squadra, o quando annuncia di voler denunciare i medici dell’Inter, affermazioni poi smentite. Le sue ultime due gare con Juve e Napoli (dove se la ride in campo con Pandev) sono un insulto alla maglia dell’Inter, la fascia di capitano una provocazione. Impresentabile.

Da cedere per limiti d’età e tecnici.

 

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