Guarin 5,5
Presenze 47 gol 10
Campionato 32 gol 4
Guarin è il giocatore più controverso, le sue potenzialità fisiche e tecniche sono immense, ma non sono incanalate nella maniera giusta. Se non è in giornata la sua partita si sviluppa tirando, male, da tutte le posizioni e perdendo superficialmente diversi palloni cercando insistentemente di superare di forza gli avversari e ignorando i compagni. Presuntuoso e testardo. Se è in giornata invece l’impatto con la gara è devastante, spezzando in due le difese e trovando gol spettacolari. Prorompente e straripante, come in un formidabile coast to coast a Roma con la Lazio. Va detto che Stramaccioni non gli ha mai trovato una collocazione in campo; lui che è un interno ha giocato spessissimo da trequartista, sopratutto dopo la partenza di Coutinho e Sneijder, ruolo dove è apparso in difficoltà in tutte e due le fasi, mancando in quella difensiva non pressando mai il play avversario. Ma si è ritrovato a fare il play basso a Bergamo o l’esterno destro nel 4-4-2 contro il Torino, dove una sua clamorosa palla persa ha portato al gol granata, e in tante altre occasioni. Il suo modo di giocare sempre più isolato si vocifera corrisponda ad un suo isolamento nello spogliatoio dopo la sosta natalizia, perchè il clan argentino non avrebbe gradito il suo essere rimasto a Milano ad allenarsi, mentre la squadra dilatava il rientro al 2 gennaio. E’ certo che nel 2013 si ricorda solo una grande partita con la Roma in gennaio e un discreto secondo tempo con la Juve, dopo essere stato in castigo nel primo tempo per aver perso l’aereo per l’Italia, con un grande grande impatto sulla gara, di fisico e personalità, facendo da raccordo tra i reparti, ma mancando in precisione. Ma è in autunno che era stato davvero decisivo in una grande partita con il Napoli con un gol al volo, un assist, una battaglia con il dirimpettaio Behrami. Ancor più decisivo il suo ingresso in campo allo Juventus Stadium, che svoltò la partita andando in marcatura su Pirlo e rubandogli palla dando il via all’azione del vantaggio e lanciando anche il contropiede dell’1-3. Una partita dove riuscì ad interpretare la gara anche sul piano tattico, dove poi è venuto a mancare completamente.
Da recuperare.
Presenze 13 gol 1
Campionato 6 gol 0
Dopo una serie di belle prestazioni in Europa League il momento del suo esordio in campionato arriva in gennaio con il Pescara e fa molto bene: interrompe sul nascere le azioni del Pescara, gestisce con disinvoltura i palloni, copre le sortite in avanti di Chivu, si fa vedere in attacco, fa partire diversi contropiedi. Dopo un’altra presenza con la Roma però non vede più il campo fino a marzo, dove Stramaccioni lo manda in campo con il Bologna, ma come esterno alto. In questo ruolo è totalmente disorientato, tende ad abbassarsi all’altezza dei due mediani lasciando campo, in fase offensiva non sa veramente cosa fare. Dopo questa incomprensibile scelta Strama lo butta nella mischia nei supplementari contro il Tottenham, ma nell’azione del gol londinese scivola, via libera per Dembelè. Lo si rivede titolare a fine stagione a Napoli, dove è l’unico a fare interdizione a centrocampo, rintuzzando Hamsik. Viene però levato di mezzo a fine primo tempo. Benassi è sicuramente l’emblema dei giovani poco utilizzati, anche a fine stagione quando ormai non c’era più nulla da perdere.
Da confermare.
Kuzmanovic 4,5
Presenze 13 gol 0
Campionato 12 gol 0
Non spicca per nessuna particolare dote e corre come se avesse un pesante zaino sulle spalle. In fase d’impostazione si limita al passaggino orizzontale, quando prova qualcosa di più sbaglia, ma è nella fase difensiva che è particolarmente ingenuo e molle.
Da cedere per limiti tecnici.
Mudingayi 5
Presenze 14 gol 0
Campionato 9 gol 0
Lo “spacca montagne”, la “diga belga” e chi più ne ha più ne metta, si è più che altro spaccato lui, ben tre volte in questa stagione. Il primo infortunio ad agosto, poi poco dopo il rientro il secondo infortunio con il Partizan il 9 novembre. In questo frangente si ricorda l’unica buona partita a Bologna, in marcatura su Diamanti. Il terzo sconcertante infortunio appena rientrato in gennaio contro il Torino, questa volta è il tendine d’achille a rompersi. Non era meglio riscattare Poli?
Da cedere per limiti tecnici e d’età.
Presenze 4 gol 1
Campionato 2 gol 0
E’ mancata la sua corsa in mezzo al campo in questa stagione. Un primo rientro dall’infortunio a Baku il 4 ottobre, bagnato da un diagonale vincente, poi due sole presenze in campionato, schierato come terzino in tutte e due i casi con Catania in ottobre e Roma in gennaio. La speranza che recuperi da questo grave infortunio.
Da recuperare.