Presenze 26 gol 9
Campionato 20 gol 9
Il 14 febbraio l’inutile Europa League assume un aspetto malevolo quando il crociato e il ginocchio di Milito cedono. Si capisce subito che è un infortunio gravissimo. Stagione finita per Milito. Stagione finita per l’Inter, priva di un’altra prima punta. Gli errori in sede di mercato si pagano, ma anche la scelta di farlo giocare in una partita sostanzialmente inutile contro il Cluj a tre giorni di distanza dal suo rientro da un precedente infortunio meno grave. Per il principe 9 gol in 26 presenze, ma la giocata più bella con la Fiorentina, controllo al volo e tiro al volo, traversa piena. Era l’inizio della breve parentesi d’oro del tridente, culminata nella grande serata dello Juventus Stadium quando con un grande lavoro in copertura lui e Palacio annullarono Pirlo, mentre nel secondo tempo Milito conquistò l’area di rigore bianconera procurandosi e realizzando un penalty e anticipando tutti su una respinta di Buffon. Poi il calo, ancora una buona serata in dicembre contro il Napoli, altre partite meno brillanti, fino al ko.
Da cedere per limiti d’età.
Presenze 39 gol 22
Campionato 26 gol 12
Palacio è stato l’attaccante più determinante e costante della stagione, capocannoniere con 22 gol, ha esordito da titolare in campionato solo il 20 ottobre con il Catania, a causa di un infortunio muscolare, e ha iniziato a segnare senza fermarsi fino al 3 aprile, quando si è dovuto arrendere ad un altro infortunio che ha chiuso in anticipo la sua stagione. Un vero e proprio dramma per la squadra, che priva di Milito si era affidata totalmente a lui, il quale aveva risposto con un gran pallonetto contro il Cluj, ricoprendo tre ruoli nel derby, guidando la rimonta di Catania con una doppietta, con un gran controllo in corsa e gol contro la Juve e infine con un’altra eccezionale doppietta a Genova con la Samp, con il secondo gol da campione, ma che gli è costato il guaio muscolare. Palacio ha corso anche per Cassano, ha fatto le veci di Milito, adattandosi al ruolo di prima punta, ha ricoperto persino il ruolo di portiere, conquistando anche gli scettici.
Punto fermo.
Presenze 39 gol 10
Campionato 28 gol 8
Ai primi di ottobre il mio giudizio su Cassano era questo: “Cassano all’Inter gioca il suo miglior settembre di sempre, con quattro gol, solo uno inutile ai fini del risultato, quello con la Roma. Ma più dei gol convincono gli assist, le punizioni conquistate, i giusti tempi dati alla squadra, la visione di gioco. Certo, non è un attaccante moderno che rientra, non ha i 90 minuti nelle gambe e magari tra sei mesi litiga con tutti, ma intanto tutto va bene.” Bene, possiamo dire che da ottobre in poi è andato tutto in peggio, i minuti nelle gambe sono diventati da 60 a 30 e infine nel mesto finale di campionato 15. In febbraio puntuale è arrivato il litigio con Stramaccioni, sarcasticamente definito “Mourinho”, la rottura con l’allenatore che l’aveva fortemente voluto è stata insanabile. Ciccio trotterello male male.
Da cedere per limiti d’età.
Presenze 30 gol 7
Campionato 23 gol 5
Riky tutta eleganza e poca sostanza, in due anni non si è mai ambientato al campionato italiano, giocatore vintage che gioca con un piede solo e viaggia a ritmi anni ’70, ha comunque trovato una nicchia di suoi esteti estimatori, probabilmente gli stessi che ammiravano Recoba. La gran parte di S.Siro però è usa fischiarlo, insensibile alle rassicurazioni dei suoi compagni argentini, che giurano che in allenamento fa cose inimmaginabili.
Da cedere per limiti caratteriali.
Rocchi 4
Presenze 15 gol 3
Campionato 13 gol 3
Emblema della passione per l’antiquariato che si respira nella nostra società, è facile scambiarlo con Cambiasso per la pelata e le movenze felpate.
Da cedere per limiti d’età.