La svolta tattica del bel Juve-Inter è arrivata con il cambio Podolski-Kuzmanovic. Il tedesco è andato sul centrosinistra al posto di Hernanes e ha pressato con più efficacia Lichsteiner costringendolo a stare più basso. Ma l’ingresso di Podolski è sembrato essere da stimolo anche per Icardi che seppur solo per qualche minuto ha abbandonato la sua staticità pressando con più grinta. Ma il vero cambio di scena probabilmente è stato dato dal calo fisico di Vidal, dopo un’ora ad altissimi livelli. Il cileno aveva fatto la differenza nel primo tempo aiutando Pirlo in fase difensiva quando Marchisio scivolava a destra in aiuto a Lichsteiner oppure facendo lui il quarto di destra quando Marchisio stringeva verso il centro. Ma era stato importante anche in fase di pressing alto su Medel. Ad inizio ripresa però lui e Pirlo sono calati e Kovacic è stato bravo ad andare a prendersi palla a metà strada tra i due con Vidal che non riusciva più a seguirlo e Pirlo che non si alzava ad affrontarlo. Il croato ha così iniziato a giocare molti palloni creando un possesso palla costante. Dopo un’azione di queste c’è stato il rinvio corto di Buffon e una serie di errori in serie (Pogba serve di testa Guarin, Bonucci tiene in gioco Icardi e Buffon esce male) che hanno permesso il gol del pareggio. Peccato non aver vinto, una serie di palle rovinosamente perse dai bianconeri hanno dato il là ad un numero altissimo di palle gol che avrebbero potuto dare la vittoria, mentre Tuttosport in un mondo tutto suo parla di un solo tiro in porta dei nerazzurri. Ma dopo l’espulsione di Kovacic si è tornati a soffrire e Handanovic ha evitato la beffa. Le indicazioni di questa partita sono chiarissime: Icardi con un’offerta di 30 milioni può tranquillamente partire, mentre bisogna blindare al più presto Handanovic con il rinnovo, è un super portiere che dev’essere incedibile al pari di Kovacic.