Andrea Ranocchia è arrivato nel 2011 e ora sembra che la sua avventura all’Inter sia finita. Parlare di lui ormai è un terreno minato, di molti tifosi interisti, infatti, è diventato il nemico giurato. Non era così quando arrivò, qualcuno a Nesta lo paragonò, le sue prestazioni, anche se nessuno lo ricorda, all’inizio furono convincenti. Nelle ultime due stagioni però è incappato in una costante involuzione, al punto che Mancini, anche con l’assenza di Miranda, ha preferito arretrare in difesa Medel, piuttosto che schierarlo. Da capitano è stato degradato a ultima ruota del carro. Il mancio però lo ha difeso, “è un bravo giocatore e l’anno scorso si è preso colpe non sue”, ha detto ed è sembrato abbastanza convinto. Comunque lo ha mandato in campo nei minuti finali del derby e lui ha fatto il suo. Sembra però che il suo destino sia segnato e a gennaio potrebbe lasciare la casacca nerazzurra, per la gioia di molti. Onestamente, però, credo che gli attacchi nei suoi confronti abbiano trasceso e di molto. Ho sempre difeso la libertà dei tifosi interisti di criticare, non ho mai preso in considerazione l’idea che il tifoso non possa avere voce dissenziente, ma ammetto che visitando il suo profilo facebook ho provato disagio per alcuni commenti carichi di livore nei suoi confronti. Non credo abbia infangato la maglia nerazzurra con comportamenti scorretti, anzi ha sempre dimostrato attaccamento alla maglia. Ha sempre accettato le critiche, a differenza di molti altri giocatori, e ha risposto con ironia agli insulti, quindi alcune cose mi sono sembrate esagerate. Ma anche questo è il calcio, e onestamente risulta difficile pensare che un giocatore che era capitano, diventato il quarto difensore, possa rimanere a lungo. Ma non si sa mai, le cose possono cambiare rapidamente. E pure questo è il calcio.