Signori, ecco, finalmente, l’Inter che si voleva. Grande squadra, grande partita, corsa, concentrazione, intensità, ma prima di tutto due fattori che non si erano ancora visti, cioè continui cambi di gioco e centrocampo imbattibile. Fa piacere inoltre sottolineare il giocatore che è diventato Icardi, il nuovo Aguero, un fuoriclasse che non solo è il nuovo “el segna semper lu” dell’Inter (nelle ultime gare 7 gol su 9 tiri), ma che si muove per tutto il campo grazie – giusto ricordarlo – a Mancini che lo voleva così, litigando con lui, addirittura escludendolo dalla formazione titolare. Stasera un gol ed un meraviglioso assist in occasione del raddoppio. Ma tutti i giocatori hanno mostrato fisicità, compattezza, alti valori tecnici eppure, perlomeno nel primo tempo, avevano contro un pericoloso Napoli, poi vistosamente calato, specie a livello mentale. Una squadra che ha ricordato la partita contro la Juventus nel ritorno di Coppa Italia, addirittura migliore, specie con Miranda e Murillo stasera invalicabili e con presidio asfissiante della metacampo. E allora, dopo tante lodi ci ritroviamo con tanti, troppi rimpianti per i punti malauguratamente dispersi, buttati via a volte indecorosamente (basta pensare alla partita precedente col Torino), quindi per la posizione in classifica che si poteva avere, direi secondo posto e vera antagonista della Juventus. Così invece non ci resta che pensare alla squadra del futuro ed ai giocatori da comprare. Un vero peccato anche perché non c’è bisogno di Simeone: stasera la vera Inter ha giocato come, anzi meglio dell’Atletico Madrid. Godiamocela almeno stasera anche se i rimpianti aumentano e non riusciamo a mandarli giù.