E’ fatta. E’ andata. Mettiamoci alle spalle anche questa giornata da Inter pazza. Icardi ha chiesto scusa, pagherà la multa più salata possibile, riscriverà il suo libro. Ora pensiamo ad andare sempre avanti, per il bene dell’Inter. Anche se non tutto è andato per il verso giusto. Scriviamone un’ultima volta, poi non ne parleremo più. (Leggi la nostra analisi sotto)
C’è dispiacere per come la società ha ignorato il parere della maggioranza dei tifosi. Sì, perchè ieri i tifosi si sono espressi in maniera inequivocabile, se non dalla parte di Icardi, sicuramente contro le intemperanze della curva, che tra l’altro hanno condizionato in negativo la prestazione della squadra. Invece Zanetti è partito in quarta sposando le tesi degli ultras, Ausilio è sembrato come infastidito che i tifosi si siano divisi, quasi preferisse uno stadio all’unisono insultante verso il capitano dell’Inter. Forse qualche conto in sospeso dall’estate scorsa, tanta improvvisazione, ma preoccupa una cosa: Preoccupa che gli ultras stiano provando a occupare un vuoto di potere, stanno interferendo attraverso la debolezza dei dirigenti, che sembrano pupi in mano ai capoccia. E l’ambiente interista, che li conosce bene, lo ha capito, ha capito il golpe, fischiando i loro cori e i loro striscioni. Manca una figura forte nella società, manca Moratti, che non aveva paura di affrontare certe figure inquietanti e che oggi è apparso visibilmente amareggiato, preferendo rimanerne fuori. Ma forse anche la maggioranza dei tifosi avrebbe preferito rimanere fuori da quella che è sembrata dal principio una disputa tra tamarri di periferia, estranea alla tradizione e allo stile dell’Inter. Icardi non è Picchi, non è Facchetti, Bergomi e Zanetti, ma ieri, se prima avevano qualche ragione, a passare decisamente dalla parte del torto sono stati gli ultras, con una sequela interminabile di becere volgarità, pomposa retorica e vittimismo minaccioso, chiudendo in bellezza con la spedizione squadrista sotto casa di Icardi e, ricordiamolo, dove vivono dei bambini piccoli. Ecco, dispiace che la società non abbia stigmatizzato questi comportamenti gravissimi, non abbia detto proprio una parola su tutto questo. Perchè alla fine Icardi si scusa, paga, i tifosi normali vengono ignorati, ma gli ultras non si scusano mai e comandano. I cardinali della curva ottengono la censura del libro, come ai tempi dell’inquisizione, e come un clero antico non ammettono mai i propri errori.