Le cause delle dimissioni di Moratti – lo confermano tutti gli addetti ai lavori – sono quelle che avevamo scritto ieri mezz’ora dopo le sue dimissioni: Le parole di Boolingbroke sulla società da raddrizzare, le parole di Thohir sulla società che non è più un giocattolo nelle mani di Moratti, applaudite dai soci presenti, il mancato intervento di Thohir dopo l’episodio di maleducazione e mancanza di rispetto da parte del bagnino in panchina. I motivi sullo sfondo sono che in ogni modo le opinioni dell’ex presidente in questi mesi non sono mai state prese in considerazione. Su questo punto, tempo fa avevo criticato Moratti per il suo non accettare di farsi da parte, è anche vero però che Thohir, insediatosi presidente, aveva detto che non avrebbe deciso tutto da solo, ma avrebbe preso decisioni collettivamente. Così non è stato. Lecito e anche giusto, ma doveva essere più chiaro. C’è una freddezza manageriale in Thohir, che se in un primo momento poteva sembrare una medicina per un’Inter malata di troppa passione e furori, ora alla lunga stanca. L’indonesiano ha fatto un’affare, ha comprato l’Inter per soli 250 milioni (ma c’è chi dice che di suo ha sborsato solo 70 milioni), non ha ripianato i debiti come si dice, ma ha messo tutto in mano alle banche garantendo con un lungo piano quinquennale, di cui non si vede la luce in fondo al tunnel; ha poi riempito la società di manager dai nomi altisonanti, ma che in un anno non si sa cos’hanno fatto; è apparso sempre più distaccato dalle vicende sportive, non ha messo un euro sul mercato estivo, ma ha rinnovato il sostanzioso contratto a Mazzarri, l’allenatore più pagato della serie A, che guadagna più di quanto guadagnasse Mancini al Galatasaray.
Ancora, non ha portato nessun entusiasmo nell’ambiente, ma solo una serie di docce gelate. Alcuni lo vedono come il salvatore della patria che ci ha tolto da un fallimento certo, ma siamo sicuri che l’Inter sia stata così in serio pericolo? Moratti ha commesso gravi errori di cui abbiamo parlato abbondantemente e continueremo a parlarne, ma con il suo patrimonio personale ha sempre ripianato le perdite, gli stipendi sono sempre stati pagati, eravamo davvero sull’orlo del baratro? Non eravamo messi bene, certo. Casomai, ce n’erano troppi di stipendi e troppo alti ed a gente che non meritava. Ma ora c’è il FPF e la società va gestita in modo diverso, ma Thohir ha ancora tutto da dimostrare e un po’ più di attaccamento non guasterebbe. C’è una crisi d’identità all’Inter, i tifosi vorrebbero un interista sulla panchina, o almeno uno che non sembri ci stia facendo un favore ad allenare i nostri colori. Ma non è solo il macellaio livornese a sembrare a disagio nell’ambiente Inter: Fassone ha recentemente dichiarato che i tifosi del Napoli sono più caldi e non fischiano mai, curioso che proprio ieri il pulman dei giocatori partenopei è stato assalito da 500 tifosi napoletani inferociti. Comunque ai Fassone, ai Mazzarri, agli Ausilio non glielo ha ordinato il medico di stare all’Inter, se gli fa schifo possono anche andarsene permettendo un consistente risparmio alle casse societarie. Oriali verrebbe gratis, e non solo lui.