La carriera di Mazzarri, tra flop, calciopoli e figuracce europee

mazzarri smorfiaMazzarri e la sua amata carriera. Si scoprono cose che non ci hanno molto raccontato. Per esempio che in due anni il tecnico livornese scalò due categorie senza particolari meriti, che la luminosa carriera passa per la macchia di calciopoli a Reggio Calabria, che a Genova con la Sampdoria fu un mezzo fallimento (il mezzo toglietelo pure), che il secondo anno in una squadra è quasi sempre peggio del primo. La gavetta, ama ricordarci il buttero piangente, che iniziò all’Acireale in serie C2, tanto da dire che allenare l’Acireale o l’Inter per lui non c’è molta differenza, ma in terra siciliana finì solo nono, nonostante ciò l’anno dopo fu chiamato alla Pistoiese, in serie C1, e non andò molto meglio, decimo posto. Eppure, ancora un salto di categoria, l’anno dopo al Livorno in serie B, e sarà promozione in serie A. Siamo nel 2004, e Walter Mazzarri passa alla Reggina per la prima volta nella massima serie. E voi direte, la mitica salvezza con 15 punti di penalizzazione. Con calma, intanto i punti furono ridotti a undici e prima ci furono due precedenti stagioni macchiate da calciopoli. Già, perchè ci si dimentica di dire che la Reggina fu penalizzata proprio perchè coinvolta nella cupola di Moggi e nella stagione 2004-05, con Mazzarri in panchina, per 4 incontri furono rilevati dai giudici, si legge nella sentenza di calciopoli, ”atti fraudolenti finalizzati a predeterminare il risultato dell’incontro (in alcuni casi intento perseguito ma non raggiunto) nell’interesse della squadra calabrese, per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Foti“. Ma lasciamoci alle spalle questa brutta vicenda e andiamo a Genova, sponda blucerchiata, dove il nostro viene ingaggiato nell’estate 2007: dopo un sesto posto al primo anno, il secondo è un vero disastro. Come a Reggio Calabria, il secondo anno è peggio del primo.

mazzarri cavani Nonostante Mazzarri disponga di una coppia d’attacco come Cassano-Pazzini, di giocatori come Palombo, Dossena, Padalino, Castellazzi, non si va oltre un tredicesimo posto, dopo essere stati a lungo coinvolti nella lotta per non retrocedere. Non va meglio in Coppa Uefa, eliminati ai sedicesimi niente di meno che dagli ucraini del Metalist, con due sconfitte senza segnare un gol. A fine stagione Mazzarri risolve “consensualmente” il contratto, eh già, non sarà un esonero, ma poco ci manca. E veniamo ai giorni nostri, nell’ottobre 2009 subentra a Donadoni sulla panchina del Napoli, dove ritrova guarda un po’ come direttore sportivo Bigon, con cui aveva già fatto coppia alla Reggina. Con una squadra con Campagnaro, Cigarini, Hamsik, Lavezzi e Quagliarella non va oltre il sesto posto. L’estate successiva De Laurentiis rinforza ulteriormente la squadra con l’acquisto di Cavani, che a differenza di quello che dice Mazzarri, era già un campione e sarà protagonista del terzo posto ottenuto, con storica qualificazione alla Champions. L’anno dopo però il Napoli fatica in campionato chiudendo solo quinto, mentre in Champions viene eliminato agli ottavi dal Chelsea subendo 4 gol a Londra. Arriva però l’unico trofeo della sua carriera, la Coppa Italia battendo in finale la Juventus. Così Mourinho non potrà più chiamarlo Coppa di Toscana, ma Mister Coppetta. Infine l’ultima stagione a Napoli, con una rosa decisamente più forte della Juve di Conte chiude secondo, mentre in Europa League arriva un’altra figuraccia, 0-3 in casa con il Viktoria Plzen e sconfitta anche al ritorno per 2-0. Tanto basta per fargli firmare un contratto da 3,5 milioni con l’Inter l’estate successiva.

6 commenti su “La carriera di Mazzarri, tra flop, calciopoli e figuracce europee

  1. Cmq nessuno ha ancora fatto notare una cosa importante, forse la più illuminante di tutte.. cioè che Mazzarri ha portato il teglio di capelli anni ’80 fino al 2010! Ci credo che sta facendo un po’ di fatica anche a cambiare gioco…

  2. Molto interessante… questo ci fa capire che Mazzarri è sempre stato un allenatore mediocre che ha costruito la sua carriera grazie ad una serie di rapporti con addetti ai lavori che lo hanno agevolato nel suo percorso (almeno in quello è stato bravo!).
    Gli stessi “sponsor” che parlano di carriera eccezionale, non ha mai fallito, i risultati parlano per lui etc. Tutte balle!!
    Non solo sono riusciti a “infinocchiare” Moratti (3 milioni e mezzo sono una vergogna!), ma tutta la dirigenza nerazzurra (se si possono chiamare dirigenti Fassone e Ausilio…)
    Qualche furbetto dall’inter ha cercato di far passare il concetto che Piagnarri l’anno scorso al Napoli ha fatto meglio di Benitez quest’anno.
    A parte che un “titulo” Benitez l’ha portato a casa ma, un conto è avere tra le mani il più forte attaccante del campionato (Cavani) e non essere mai in lotta per il titolo avendo come avversario la juve di Vucinic, Matri e Giovinco (sempre come promemoria per Thohir ci aggiungo la figuraccia europea col plzen).
    Il discorso cambia se rivoluzioni la squadra, disputi una grande champions e arrivi terzo dietro la juve di tevez e llorente (100 punti) e la strepitosa Roma di Garcia.

    1. Ciao ragazzi sono un tifoso del napoli!Vi posso garantire che noi quì abbiamo una felicità con benitez che non avevamo mai provato!
      Un allenatore che non piange,che lotta su tutti i fronti,che fa giocare la squadra!
      Se fossimo arrivati 7 saremmo stati felici lo stesso perchè questo è il primo anno e nessuno si aspettava già i risultati! Mazzarri è un provinciale nel modo di pensare (e anche di agire visto come ci ha presi in giro mentre quì a napoli già tutti sapevamo da gennaio che se ne sarebbe andato all’inter). Non è adatto assolutamente ad una società gloriosa come l’inter!
      Un abbraccio a tutti e FORZA NAPOLI :-D!

  3. Signori, per il bene dell’Inter, cacciamo Merdazzari per favore!!! Scelto da una dirigenza allo sbando e a dir poco ridicola, è la ciliegina sulla torta di anni di gestione DISASTROSI!
    Non è un cattivo allenatore, ma un mediocre allenatore sicuramente, buono per le squadre che hanno come obbiettivo la salvezza.
    Non esiste una programmazione per il futuro.
    I giovani non li vede, e i nuovi acquisti, a parte qualche sporadica eccezione li fa diventare delle pippe!
    Cigarini, Jose Sosa, Denis, El Kaddouri, Hoffer, Victor Ruiz, tutti giocatori promettenti, che a Napoli, con lui, sono stati mortificati e scambiati per pippe… chissà se c’era il Sig. Benitez ad allenare questi qua se avremmo parlato diversamente della loro carriera, prova ne è la rinascita di Fernandez!!
    Ma sopratutto chissà se c’era ancora Merdazzarri in panchina per il Napoli come sarebbero andati i vari Callejon, Mertens, Hernandez e compagnia….

    MERDAZZARRI VAI VIA!

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