L’Inter batte il Bologna 2-1 e scopre una nuova stella e un nuovo leader: Karamoh e Rafinha trasfigurano il volto della partita e del match, che non si era messo bene. Sofferenza finale, dieci minuti di recupero e poi si torna a vincere dopo 9 settimane.
Sorpresa a San Siro. Luciano Spalletti decide di cambiare e passa al 4-3-1-2: (Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda, D’Ambrosio; Vecino, Valero, Perisic; Brozovic; Karamoh, Eder). Come si vede la particolarità è Perisic come interno sinistro, due punte mobili che si allargano e aprono i varchi per gli inserimenti centrali di Brozovic.
I risultati si vedono subito e attraverso questo schema: Karamoh largo che apre l’inserimento di Brozovic e gli serve la palla per lo scatto sul fondo, crossa basso ed Eder anticipa tutti insaccando, siamo solo al secondo minuto.
Il Bologna risponde con un 4-3-3 di base che è solo sulla carta. In fase difensiva scontato il 4-5-1 con grande sacrificio delle due ali Orsolini e Di Francesco. (Mirante; Mbaye, Gonzalez, De Maio, Masina; Orsolini, Poli, Pulgar, Dzemaili, Di Francesco; Palacio). In fase offensiva Donadoni non dà punti di riferimento, anche se a destra rimane abbastanza piatto con gli attacchi di Mbaye e Orsolini, con Miranda e D’Ambrosio che controllano senza problemi, nel resto del campo è gran movimento con Di Francesco che si accentra partendo dalla posizione di ala sinistra, Dzemaili attacca sempre lo spazio mezzo sinistro o sinistro e Masina spinge sulla sinistra, Palacio viene incontro sulla trequarti, mentre Poli e Pulgar rimangono più bassi in cabina di regìa, con alle loro spalle ovviamente i due centrali, anche se l’ex interista fa qualche saltuario inserimento e in fase di non possesso si alza a pressare alto Valero. In pratica i giocatori si distribuiscono ordinatamente, ma anche creativamente per tutto il campo occupando bene gli spazi, Mbaye e Orsolini a destra, Masina e Dzemaili a sinistra, Pulgar e Poli al centro e Palacio a svariare insegnando calcio e cercando di creare superiorità. Manca però la qualità individuale, tanti giovani come Orsolini e Di Francesco che forse soffrono San Siro, si sente l’assenza di Donsah e Verdi, mentre Poli battaglia facendo la classica partita dell’ex. Il primo pericolo perciò lo crea il solito Palacio su bel cross di Masina (è da quel lato che l’Inter soffre di più e dove il Bologna fa più movimento) solo a ridosso della mezz’ora, con Handanovic attento. Poco dopo un po’ a sorpresa il Bologna pareggia su svarione d’altri tempi di Miranda, con Palacio lesto che non perdona.
L’Inter ha meno identità, anzi non ha identità di squadra, dopo lo sprint iniziale inspiegabilmente si torna al 4-2-3-1, anche se Karamoh si accentra portando dentro Masina, ma Cancelo inizialmente è timido e sfrutta poco gli spazi, ma è inutile nascondersi, manca totalmente l’apporto individuale di due giocatori, Brozovic e Perisic, il primo dopo l’exploit iniziale si siede, mentre Perisic nel giro di cinque minuti fallisce tre occasioni, prima passando due volte la palla verso il portiere e poi facendosi rimpallare. Inevitabili i fischi continuati nei suoi confronti.
La ripresa inizia con l’esordio di Lisandro Lopez al posto dell’infortunato Miranda e con un’incredibile doppia traversa di D’Ambrosio e Skriniar sugli sviluppi di un calcio d’angolo con i due giocatori che colpiscono da mezzo metro e non riescono a inquadrare la porta. Più errore che sfortuna. Poi Perisic fallisce la quarta occasione della partita.
Al 58′ la svolta, Spalletti si scrolla di dosso le titubanze e toglie Brozovic (sommerso dai fischi) per inserire Rafinha, che non fa altro che confermare l’impressione di personalità e leadership già mostrata con il Crotone, ma ora ha più minuti a disposizione. Il cambio di passo è evidente, l’intesa con il brillante Karamoh è da chi non ha bisogno di molto tempo per darsi del tu, l’azione del 2-1 è travolgente, come non si vedeva da tempo, San Siro esplode, ma questa volta di gioia. La squadra va a rimorchio di Rafinha e Karamoh, Valero si velocizza, Eder alza la qualità, D’ambrosio prende coraggio, ancora Rafinha-Karamoh, Mirante di piede!
Arrivano però le contromosse di Donadoni, Falletti al posto di Orsolini, ma Mbaye gli rovina i piani facendosi espellere, con Poli che va momentaneamente a tappare il buco facendo il terzino destro, poi Torosidis di ruolo lo sostituisce. Donadoni si piazza con il 4-4-1 che diventa 4-2-3 in fase offensiva. Mirante; Torosidis, Gonzalez, De Maio, Masina; Falletti, Pulgar, Poli, Di Francesco; Palacio.
Nonostante il Bologna sia in dieci Spalletti ha paura e non si fida, toglie Karamoh (standing-ovation e nuovo idolo), per mettere Gagliardini piazzandosi così: Handanovic; Cancelo, Lisandro, Skriniar, D’Ambrosio; Rafinha, Vecino, Gagliardini, Perisic; Valero; Eder. Poi Rafinha stringe di nuovo sull’interno ricreando il centrocampo a tre.
Donadoni tenta il tutto per tutto all’80’ mettendo due punte centrali e Falletti alle loro spalle: Mirante; Torosidis, Gonzalez, De Maio, Masina; Pulgar, Poli; Falletti; Avenatti, Palacio.
Handanovic salva su Palacio, Masina fa un intervento killer su Lisandro, l’arbitro rivede al Var e lo espelle, Bologna in nove, ma anche tantissime perdite di tempo, tanti chek con il Var nel corso della partita producono un maxi recupero di dieci minuti, l’Inter soffre con due uomini in più, ma alla fine torna alla vittoria dopo nove settimane.
INTER-BOLOGNA 2-1
Reti: 2′ Eder (I), 25′ Palacio (B), 63′ Karamoh (I).
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda (46′ Lisandro Lopez), D’Ambrosio; Vecino, Borja Valero, Perisic; Brozovic (58′ Rafinha); Karamoh (73′ Gagliardini), Eder.
Panchina: Padelli, Berni, Ranocchia, Santon, Dalbert, Candreva, Pinamonti.
Allenatore: Spalletti.
BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Mbaye, Gonzalez, De Maio, Masina; Poli (72′ Torosidis), Pulgar, Dzemaili; Orsolini (66′ Falletti), Palacio, Di Francesco (80′ Avenatti).
Panchina: Santurro, Helander, Keita, Krafth, Crisetig, Nagy, Donsah, Krejci, Destro.
Allenatore: Donadoni.
ARBITRO: Valeri.
Assistenti: Bindoni e Longo.
Var: La Penna (Vivenzi).
Quarto uomo: Sacchi.
NOTE: espulsi Mbaye (B) al 68′ per doppia ammonizione e Masina al 94′ per gioco violento. Ammoniti Palacio (B), D’Ambrosio (I).