Compatta in difesa, corta in fase d’impostazione, non Pirlo-dipendente, la Juventus è la squadra più forte del campionato, ma non è invincibile, qualche piccolo punto debole c’è. Proviamo allora a conoscere il nemico, dal quale è cosa intelligente imparare qualcosa, soprattutto quando il modulo è lo stesso. Partiamo dai difensori, tutto nella Juve nasce da lì, l’impostazione non è particolarmente affidata a Pirlo come si potrebbe pensare, anzi, Conte vuole che il primo passaggio parta dai difensori e che sia quasi sempre in verticale, senza disdegnare il lancio lungo. Con due lanci dalle retrovie di Bonucci la Juve ha trovato due dei quattro gol segnati alla Lazio. Vucinic è il giocatore più cercato, anche perchè è quello che fa più movimento, se l’azione parte dai piedi di Chiellini o Pirlo, spesso il passaggio sarà per lui, mentre Bonucci cerca quasi sempre Pogba, sempre in verticale, perchè il francese va a ricevere il passaggio in una posizione quasi di trequartista centrale, leggermente spostato a sinistra (un po’ come Alvarez nel secondo tempo col Genoa), per poi giocare di sponda o smistare l’assist per l’attaccante o l’inserimento di Vidal. Nell’ultima partita con la Lazio i bianconeri hanno segnato quattro gol sfondando centralmente per quattro volte, sempre a difesa schierata. Ma i difensori sono anche importantissimi in fase di transizione avversaria, i due laterali del trio difensivo rimangono altissimi in fase offensiva, pronti a bloccare sul nascere la ripartenza avversaria. Un lavoro che nell’Inter Campagnaro già fa, meno Jesus. A centrocampo ovviamente ci sono le verticalizzazioni di Pirlo, ma si vede che Conte ha lavorato bene a rendere il gioco della Juve autonomo da Pirlo, come visto hanno funzioni di regia non solo i difensori, ma anche Pogba, che funge da assist-man negli ultimi metri, mentre l’altra mezz’ala, Vidal, partecipa poco ai fraseggi, ma si muove senza palla, con inserimenti letali in area (doppietta con la Lazio). Gli esterni Lichsteiner e Asamoah non sono sembrati al massimo della forma, a meno che l’abbiano raggiunta in queste due settimane, con la Lazio pochi cross, poca spinta, ma grande attenzione in difesa. Tevez non è ancora entrato nei meccanismi, ma ogni volta che prende palla salta l’uomo con disarmante facilità. Veniamo allora ai possibili punti deboli, intanto l’eventuale assenza di Vucinic sarebbe pesantissima, abbiamo visto che è fondamentale nel gioco della Juve, è il punto di riferimento della squadra. Poi i bianconeri concedono tantissimi tiri dal limite, Pirlo e Pogba spesso non stringono e non escono bene e Buffon può andare in difficoltà respingendo centralmente i tiri velenosi. Una manna per Guarin. Infine la Juve in questa fase della stagione non ha ancora raggiunto una condizione tale da permettergli 90 minuti ad alta intensità, con la Lazio è bastata la prima mezz’ora a ritmi alti, con squadra talmente corta che si potevano vedere tutti i dieci in azione nel teleschermo, poi c’è stato un calo, ma intanto si era già sul 2-0. Fondamentale allora sarà tenere il risultato nel primo tempo, per poi provarci nella ripresa quando la Juve si allungherà. C’è anche da dire che la Lazio si è fatta schiacciare pesantemente non pressando mai i difensori e con una linea difensiva ridicola, si spera l’Inter faccia meglio.