Julio Cruz sa come si fa

“Io che salto su Birindelli, colpo di testa a incrociare, Buffon battuto. E uno a zero per noi. Ricordo tutto di quel match, ma anche di un altro del 2003, due gol miei”. Così l’ex attaccante nerazzurro Julio Cruz ricorda un suo gol alla Juve in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Le ultime vittorie in campionato a Torino per l’Inter sono firmate Cruz. Stagioni 2003/04 e 2004/05, non è ancora scoppiata calciopoli, l’Inter sta maturando una mentalità vincente sotto la conduzione di Roberto Mancini, che porterà nel 2005 alle vittorie in coppa Italia e supercoppa Italiana, sempre a Torino contro la Juve con gol decisivo di Veron.
Julio Cruz, silenzioso e determinante, attaccante di razza, sapeva risolvere le situazioni più ingarbugliate, spesso entrando a partita in corso, come in un derby, quando entrò al posto di Crespo e dopo dieci secondi segnò.
Sempre alla gazzetta Julio spiega con quale approccio bisogna affrontare la Juve: “…devono sapere che stanno giocando un derby: ci vuole grinta e concentrazione, ogni situazione da gol deve trovarti pronto, devono mettersi in testa che si tratta di un’opportunità unica, perché se vinci vai a meno uno, tutto si riapre e l’autostima s’impenna. Un po’ come successe a noi nel 2003. Non eravamo in un grande periodo, ma sapevamo che sarebbe stata un’occasione importante per dare un segnale: non vincevamo là da 11 anni, finì 3-1 per noi. Ecco, i nerazzurri di oggi devono avere la stessa scrupolosità e la medesima cura dei dettagli che mostrammo noi sia nel 2003 e sia nel 2005. Soltanto così possono vincere”.

Verissimo, perchè dopo calciopoli l’Inter a Torino non ha affrontato la sfida con la giusta cattiveria, mentre la Juve giocava sempre la partita della vita. E quando il gap tecnico si è assottigliato si è passati dai pareggi strappati con le unghie dai bianconeri alle ultime tre sconfitte di fila per l’Inter.

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