Interisti controcorrente

cerasaNell’ultimo mese la Juventus ha goduto di una serie di errori arbitrali contro Inter, Napoli e Milan, che ne hanno fatto bersaglio delle proteste di praticamente tutta l’Italia non juventina. Dopo Juve-Inter, però, non tutti gli interisti si sono uniti al coro di proteste. Io credo che questo faccia parte dello stesso Dna nerazzurro: andare controcorrente, dissentire, assumere posizioni anticonformiste fa del mondo interista una realtà sempre variegata e un tratto della sua identità multiconcettuale. Il comico interista Savino ha coraggiosamente dichiarato di essere stufo delle polemiche arbitrali e del clima astioso da calciopoli. Il cantante interista degli Afterhours ha ricordato malinconicamente la sua provenienza dal mondo del rugby, dove gli avversari bevono insieme al termine dei match. Ma il grande scalpore lo ha fatto il giornalista interista, direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, che si è spinto a dire che Calciopoli è stata una post-verità giudiziaria e che la Juventus di Moggi vinceva gli scudetti meritatamente. Credo che l’egemonia di Moggi sul mondo arbitrale sia stata, invece, ampiamente dimostrata, ma questo è l’interismo, essere anche impopolari, dire cose originali, anche se il popolo nerazzurro si è abbondantemente schierato diversamente e sia convinto che Calciopoli non sia mai finita. La posizione di Cerasa però va compresa da un altro punto di vista, che è storico-politico. Secondo Il Foglio, Calciopoli è come Tangentopoli, e per il giornale fondato da Giuliano Ferrara Tangentopoli fu un golpe giudiziario, una bufala politica per eliminare i due partiti allora di governo. Non entro nel merito di questa ricostruzione storica, non è questa la sede, ma io credo che l’errore vero sia fare l’analogia con Calciopoli. La vicenda di Tangentopoli è una cosa, Calciopoli è un’altra. Non solo, il concetto di onestà ha un significato molto diverso in politica rispetto allo sport. In politica infatti si può dire che peggio di un politico disonesto c’è un politico incapace e incompetente, ma nello sport è diverso. Nello sport l’onestà è un valore fondamentale e al contrario peggio di un calciatore incapace c’è solo un calciatore – o un arbitro –  disonesto. Sono però d’accordo con Cerasa sul fatto che molti interisti ultimamente abbiano scambiato l’Inter per la sezione calcistica del Fatto Quotidiano di Travaglio e per un club di Beppe Grillo, ma questo perchè commettono lo stesso errore di Cerasa, mettono sullo stesso piano Tangentopoli e Calciopoli, seppur da posizioni diametralmente opposte da quelle del direttore del Foglio.

Nella foto: Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, interista.