La partita di ieri è stata segnata dalla difficoltà di tutte le due squadre in fase d’impostazione. Detto già in cronaca dei problemi dell’Inter, anche la Sampdoria non è riuscita ad impostare dalle retrovie, grazie anche al pressing alto dell’Inter che si schierava a specchio con i due attaccanti che pressavano i due difensori centrali, Kovacic che si alzava a pressare Palombo, Medel si alzava su Obiang, Hernanes rimaneva su Duncan e i due esterni sui due terzini blucerchiati. Nella ripresa poi l’Inter con l’uscita di Hernanes è passata in pianta stabile al 3-4-1-2, con Kovacic trequartista che costringeva Palombo a rimanere basso e a non salire più a pressare Medel. In questo modo l’Inter ha avuto qualche problema in meno a salire, grazie anche al lavoro di Palacio tra le le linee, e infatti nella seconda frazione ha avuto di più il pallino e la vittoria, seppur arrivata in maniera rocambolesca è stata tutto sommato meritata.
Palacio Giustamente criticato per l’incredibile quantità di gol sbagliati, non va dimenticato però che solo con il suo lavoro l’Inter riusciva ad uscire, seppur a fatica, dal pressing alto della Sampdoria, ed anche nell’azione del rigore, se il trenza non si fosse abbassato a ricevere tra le linee, per poi smistare per Dodò, l’Inter non sarebbe mai riuscita ad arrivare in area.
Personalità Ranocchia, Jesus e Kovacic sono apparsi tre giocatori maturi, hanno giocato una partita di grande personalità.
Giù Hernanes è tornato ai suoi soliti standard, il profeta della sola si è fatto notare solo per un bel pallone verticale messo in area nel primo tempo.
Palle gol Non sono dati oggettivi, un allenatore particolarmente fantasioso può andare in sala stampa e dire di averne avute 18, ma non è così: l’Inter ha avuto 6 palle gol prima del rigore, tre nel primo tempo e tre nella ripresa; quattro sui piedi di Palacio, uno di Icardi e uno di Kovacic. La Samp ha avuto quattro palle gol, di cui due davvero clamorose: una traversa e una sventata da una deviazione grandiosa di Handanovic.
Concordo in tutto e per tutto con il pensiero di Franco Bomprezzi, il cui editoriale è uscito oggi su una nota testata giornalistica nerazzurra
Davvero un bel editoriale, complimenti a Bomprezzi.
i suoi articoli.. li condivido sempre..!
Diciamo che a sprazzi si è vista un Inter più simile a quella dell’ultimo quarto d’ora con il Napoli. Il problema è la continuità che deve conquistare, oltre alla convinzione dei propri mezzi: qualità che purtroppo mancano a Mazzarri ( eccetto il credo di sè stesso), con le sue titubanze e incertezze tattiche che si riflettono sulla personalità dei ragazzi. Personalmente ho pensato che una certa “elettricità” dei nostri ragazzi sia dovuta ad una reazione alle squallide parole della “signora olimpica” (si fa per dire). Ma forse mi sbaglio. Ho sempre pensato che abbiamo una ottima rosa ed un gruppo di ragazzi straordinari, solo che bisogna dargli fiducia: visto Duncan? A me è piaciuto moltissimo. Con un allenatore bravo con i giovani starebbe con noi, come altri. Un’altra annotazione personale: fino a qualche mese fa, gli ultimi due rigori concessici, non ce li avrebbero mai dati. Al di là delle banane, il vento federale, con Tavecchio, ha cambiato direzione. Ma forse mi sbaglio. Magari sono il solito inguaribile dietrologo. Sicuro?
Duncan davvero ottimo, meglio di Kuzmanovic.
Ammetto che l’ho pensato anch’io, si dimette Moratti e ci danno due rigori in due partite. Quello su Kuzmanovic era meno netto di quello non dato a Ranocchia al 90′ di un inter-cagliari di due anni fa.
Quindi tu addirittura colleghi il fatto dei rigori alle dimissioni di Moratti? Interessante. Se cosi’ fosse, starebbe a significare che nelle istituzioni gli strascichi di calciopoli esistono ancora.
Tornando a Duncan, l’avrei voluto in prima squadra, ma, con il signor “io qui io là”, allergico ai giovani, si sarebbe bruciato. Meglio cosi’. Anche Crisetig sta crescendo con Zeman. Speriamo (almeno io lo spero) che prima possibile ci sia un cambio tecnico adatto alla “nostra”./ Uno che mi dice che a Cesena ha giocato un’ottima partita mi è proprio indigesto.Non parlo dei seguaci che sono proprio patetici.
Guarda Nestore io credo che gli ultimi modesti piazzamenti in classifica ce li siamo meritati, così come la juve ha meritato gli ultimi scudetti, però non si può non notare che alle dimissioni di Moratti seguano due rigori di fila, una con tanto di espulsione del portiere.
Francesco, Moratti si è dimesso un anno fa, quella da cui si è dimesso adesso era solo una carica onoraria.. Se le due cose fossero collegate penso che avrermmo iniziata a riceverli da un anno i rigori.. Crederei più a un Tavecchio che abusa del suo potere per rendere la vita un po’ più facile alla squadra per cui tifa.. Ma mi auguro di no.. Cmq direi che i due rigori sono semplicemente capitati ..
E’ molto probabile che sia come dici, anche se il ruolo di moratti e sopratutto il suo peso effettivo finchè non si è dimesso non era facilmente quantificabile.
infatti Moratti ha ancora il 30% dell’Inter, come prima…
Abbiamo una rosa da scudetto quest’anno ma un allenatore scarso. Ansi che sostruirla la sta rovinando questa squadra e questi ragazzi. L’obbietivo “terzo posto” e basta solo uno come Mazzarri lo poteva mettere. L’ho scritto in un commento l’ultimo giorno del mercato estivo quando ancora speravo nel cambio d’allenatore: Mazzarri non c’arriva a capodanno ma sara troppo tardi per recuperare la stagione. E cosi sara, sperando comunque che non causi altri danni.
Francè, chiariamo una cosa: io non ho detto che le sconfitte dell’Inter siano dipese dagli arbitraggi, anche se, si farebbe l’errore opposto negando la serie di torti subiti. E sappiamo bene che, per quanto forte, di certe “indulgenze” la Juve ne ha ricevute a iosa. Che la società Inter abbia gestito male gli ultimi 4 anni, come tu ben sai, lo abbiamo denunciato spesso. Ma cio’, non puo’ vietare di guardare agli aspetti “politici” che inevitabilmente incidono nella gestione dello sport, competizioni comprese. E questo non lo si puo’ negare, altrimenti crediamo di vivere nel mondo dei sogni. Se la Juve si sia scatenata fin dal primo giorno contro Tavecchio, ben prima delle famose “banane”, è stato perchè intravedeva una linea “politica” non certo a lei conviente. Realtà ben diversa con il signore precedente,cioè Abete: dichiaratosi più volte juventino. PDichiarazioni che faceva persino nelle vigilie delle partite Inter-Juve. Affermazioni che un presidente federale dovrebbe evitare.
Chiarissimo Nestore, perfettamente d’accordo.