Cari amici, Napoli-Inter viene pompata a dismisura, l’ingenuo Melo cade nel tranellone della gazza, tutti ne fanno una questione di vita o di morte, sembra che le sorti del campionato si decideranno lunedì sera. Già, monday night, in Inghilterra il monday night è per le partite di bassa classifica, qui i geni della federcalcio ci mettono il big match, complimenti. Quindi si passa un week-end in libertà, si fa finta di interessarsi ad altro e poi si arriva al San Paolo. Attendiamoci un clima incandescente, l’arbitro verrà messo sotto pressione da proteste immotivate e gratuite, noi dovremo rimanere uniti e compatti. Da Appiano arriva un messaggio di unità formidabile, lo scherzone a Mancini per il suo compleanno da parte di Icardi e Guarin, due che potrebbero rimanere in panchina lunedì, e che giocano col mister infarinandogli la chioma. Splende il sole alla Pinetina, cosa cambierebbe in caso di sconfitta nel capoluogo campano? Credo nulla, non è per mettere le mani avanti, ma dopo anni di delusioni un secondo o terzo posto andrebbe più che bene, questa è una stagione privilegiata, la piazza non chiede lo scudetto a tutti i costi, ma è già felice di stare in alto, anche se accontentarsi non è nelle viscere nerazzurre. Mancini dice che il Napoli è più attrezzato, presi individualmente gli interpreti azzurri non mi sembrano più forti dei nostri, vincere sarebbe molto divertente, diciamolo pure. Noi siamo i disturbatori, il terzo incomodo, i pungigliosi. Nell’anno in cui Juve e Milan sembrano fuorigioco (ma i bianconeri riemergeranno), la favoletta giornalistica vuole che vinca il Napoli o la Roma. “Siamo poco mediatici”, diceva Branca, uno che non si è mai fatto molto amare dal popolo nerazzurro, anche per questa frase, che però dice molto dell’identità nerazzurra. Non saremmo più noi se avessimo anche noi i Mauro Suma, gli Sconcerti, i Mauro, i Caressa, saremmo un’altra cosa, invece è bello essere noi. Sì, poco mediatici, molto interisti.