Orsato e Spalletti uccidono il sogno dell’Inter, l’arbitro non espelle Pjanic dopo degli interventi da wrestling del bianconero, Spalletti fa dei cambi deliranti e ribalta negativamente il destino della partita, la Juve batte l’Inter 3-2
Douglas Costa porta in vantaggio la Juve, Orsato espelle severamente Vecino al 15′ nonostante il Var, poi fa un buffetto a Pjanic killer due volte su Rafinha. Inter che ribalta nella ripresa con Icardi e autorete di Barzagli, ragazzi eroici in campo, poi il ribaltone bianconero (aut. Skriniar e Higuain), con l’Inter frastornata dai cambi di Spalletti
Una partita difficile da raccontare, non solo per i rocamboleschi controscenari che si sono aperti e chiusi e infine riaperti, ma per l’amarezza di vedere un arbitro che ci ha portato indietro di anni, non tanto per l’espulsione di Vecino, comunque apparsa eccessiva, ma per le mancate sanzioni nei confronti di due fallacci di Pjanic ai danni di Rafinha, che avrebbero dovuto vedere gran parte del match giocarsi dieci contro dieci e poi però alla fine arrivano ancora una volta i cambi paracervellotici del suo allenatore, che hanno distrutto il capolavoro costruito in campo dai dieci leoni in campo.
Allegri se la gioca coi cross di Cuadrado dalla trequarti che mettono in difficoltà Cancelo e portano al gol di Douglas Costa. Poi il fattaccio del fallo di Vecino su Mandukic che costringe l’Inter in dieci per 75 minuti più recuperi.
Davvero impensabile quello che è successo nel secondo tempo, se si pensa che i bianconeri avevano chiuso la prima frazione amministrando vantaggio e superiorità numerica con l’abc del calcio quando ci si trova in queste situazioni, con continui cambi di gioco orizzontali che facevano correre a vuoto i generosi nerazzurri. Clamoroso poi il gol fallito da Higuain prima della fine del primo tempo.
Nel secondo tempo si è vista l’Inter dei giorni migliori, oggi parleremo meno di analisi tattiche, moduli e schemi, tra l’altro mentre scrivo Allegri perora la causa che il calcio non è fatto di schemi, ma tecnica individuale, in realtà il calcio è fatto un po’ di tutte queste cose, ma anche di cuore che ti fa correre come un pazzo ed energie mentali, quello e quelle che ci hanno messo i ragazzi in nerazzurro in dieci riuscendo a ribaltare il risultato con un pressing che ha ricordato proprio l’Inter-Juve di De Boer del settembre 2016 e ancora una volta con un calcio piazzato di Cancelo (vera e propria croce e delizia tra amnesie difensive e cross vellutati) che ha trovato l’incornata di Icardi, il quale con la Juve segna spesso e volentieri di testa, poi una delle chiave tattiche (o individuali per dirla alla Allegri) del match, l’uno contro uno di Perisic con Cuadrado, con il croato che salta lo juventino mette in mezzo e trova il maldestro autogol di Barzagli. E’ 2-1!
E’ davvero una serata internazionale, mentre Allegri comincia a riaggiustare la Juve con gli ingressi di Dybala e Bernardeschi passando al 4-2-3-1. L’Inter dopo il 75′ è però sulle gambe, in particolare Perisic, calzettoni abbassati, ora soffre Cuadrado, sorprendono allora i cambi di Spalletti (tra l’altro ancora una volta tardivi), che toglie Rafinha che non sembrava il più stanco, poi all’85’ il fattaccio, non è chiaro quello che succede in campo, in un primo momento sembra dover uscire Perisic, che è evidentemente il più stanco, chiunque lo vede a occhio nudo, forse il croato si rifiuta di uscire, fatto stà che Spalletti cambia idea e decide di togliere Icardi (già tolto all’85’ anche all’andata), che esce imprecando, per fare entrare Santon, andando a stravolgere totalmente l’assetto della squadra, con Perisic che va a fare il centravanti, Candreva dirottato a sinistra davanti a Santon, D’ambrosio trasferito a destra. E’ il caos, la squadra perde subito le misure, se in passato avevamo definito cervellotiche le scelte di Spalletti, oggi potremmo parlare di farneticazione calcistica da parte dell’allenatore dell’Inter. La Juve affonda con proprio Santon ad apparire inadeguato a entrare nel momento più importante della stagione perdendosi prima Cuadrado nell’azione del 2-2 e poi Higuain nell’azione del pazzesco 2-3, ma tanto pazzesco poi non è, ma spiegabilissimo, dapprima con le decisioni di Orsato e poi con le scelte del tecnico nerazzurro. Incommentabile fare entrare Karamoh al 94′.
INTER-JUVENTUS 2-3
MARCATORI: 13′ Douglas Costa (J), 52′ Icardi (I), 65′ Barzagli (J, aut), 87′ Cuadrado (J), 89′ Higuain (J)
INTER: 1 Handanovic; 7 Cancelo, 37 Skriniar, 25 Miranda, 33 D’Ambrosio (94′ 17 Karamoh); 11 Vecino, 77 Brozovic; 87 Candreva, 8 Rafinha (80′ 20 Borja Valero), 44 Perisic; 9 Icardi (85′ 21 Santon). In panchina: 27 Padelli, 46 Berni, 2 Lisandro, 13 Ranocchia, 23 Eder, 29 Dalbert, 99 Pinamonti.
Allenatore: Luciano Spalletti
JUVENTUS: 1 Buffon; 7 Cuadrado, 24 Rugani, 15 Barzagli, 12 Alex Sandro; 6 Khedira (61′ 10 Dybala), 5 Pjanic (80′ 30 Bentancur), 14 Matuidi; 11 Douglas Costa, 9 Higuain, 11 Mandzukic (67′ 33 Bernardeschi). In panchina: 23 Szczesny, 16 Pinsoglio, 3 Chiellini, 4 Benatia, 8 Marchisio, 21 Howedes, 22 Asamoah, 26 Lichtsteiner.
Allenatore: Massimiliano Allegri
Arbitro: Orsato. Assisenti: Di Fiore e Manganelli. IV uomo: Tagliavento. Addetti VAR: Valeri, Giallatini, Di Jorio.
Note
Spettatori: 78.328
Espulsi: Vecino (I) al 18′; allontanato Allegri al 90esimo
Ammoniti: Cuadrado (J), Pjanic (J), Barzagli (J), Mandzukic (J), D’Ambrosio (I), Brozovic (I), Alex Sandro (J)
Corner: 2-8
Recupero: 1°T 7′, 2°T 5′.