E’ andata come immaginavo, beh, insomma, diciamo come speravo. Contro le grandi l’Inter gioca da Inter (ricordate la Tim Cup a S.Siro dell’anno scorso), gioca di squadra, tira fuori il carattere, mostra gli artigli e tutti si ricordano che sono anche grandi giocatori. De Boer sugli scudi perché insiste nel chiedere ai suoi il gioco voluto, grande possesso palla, pressione molto alta, ogni giocatore che fa ciò che è richiesto. Tutto ciò nonostante la Juve vada in vantaggio al primo vero impatto. Dispiace non veder Bonucci che si sciacqua la bocca! Così è la Juve a giocare nervosa, con tanti passaggi sbagliati a centrocampo, lenta anche se il primo tempo è stato equilibrato, ma è nella ripresa che i nerazzurri fanno una grande partita riacciuffando il pareggio con un grande gol di Icardi, che poi fa un assist decisivo per il gol vincente di Perisic. E qui abbiamo finalmente visto tutti i giocatori, compresi quelli della panchina, precipitarsi ad abbracciare il croato esultando come una squadra compatta, coesa, come vorremmo vedere sempre. A questo punto viene in mente il famoso proverbio: una rondine non fa primavera. Dopo aver toccato il fondo solo pochi giorni fa abbiamo visto come dovrebbe sempre giocare l’Inter e inevitabilmente speriamo che non sia una illusione perché non vogliamo più vedere l’Inter inconcludente, apatica, senza carattere e personalità delle precedenti gare, anche perché è ormai chiaro che dipende da loro, dai giocatori che devono ricordarsi che quando vogliono vincono anche il derby d’Italia.