Inter guardati pure allo specchio, sei troppo bella

Inter-Atalanta 4-0 2′ aut. Dijmisiti (Thuram), 9′ Barella, 46′ e 55′ Thuram

Settimana scorsa dopo la vittoria col Lecce dicevamo all’Inter che era bella ma.. di non specchiarsi troppo nel corso della partita, oggi invece diciamo: Inter, specchiati pure perchè sei troppo bella. Gli alieni hanno visto la partita e stanno pensando che con un’Inter così i tempi sono maturi per un contatto con l’umanità. O almeno per una serata a San Siro.

Alla scala del calcio si prospetta una stagione di grandi sinfonie, con Simo Zigo-zago direttore d’orchestra. Nel Biscione rotante tutti ruotano i ruoli, mentre gli attaccanti vengono a centrocampo portando via i difensori liberando gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti, degli esterni, dei lunghi “bracetti” e ora.. persino Acerbi! I continui movimenti a proporsi senza palla sono sempre letti in anticipo dal passatore. Facciamo un esempio, ma vale per tutti, Calhanoglu passa la palla a Barella, mentre il pallone sta viaggiando verso il sardo c’è già Mikhitaryan che si sta muovendo per ricevere il futuro passaggio di Barella il quale già lo sa o lo ha visto e si posiziona col corpo per dargliela di prima. Gli uno contro uno di Gasperini sono disorientati e demoralizzati da questa mancanza di ruoli posizionali, l’allenatore ligure ogni anno scende a Milano convinto di dare una lezione di calcio e ogni anno si ritrova all’Esselunga a comprare pere.

Una stagione con una miriade di partite? Non c’è problema, la squadra gestisce le energie prendendosi dei momenti di pausa, forte di una gestione della palla perfetta, non prima di essere partita a mille decisa a chiuderla subito. Due a zero prima del decimo. Gli sforzi non sono mai vani perchè gli scatti non sono mai a vuoto ma ricevono sempre il passaggio e poi è sopratutto la palla a girare vorticosamente per poi come detto nascondersi tra le gambe dei giocatori nei momenti di rifiatamento. Per Gasperini una serata fantozziana, pensate che l’Inter al 77′ dopo cinque minuti di possesso palla ininterrotto butta fuori la sfera volontariamente per permettere ai propri cambi di entrare, una roba da “girava voce che avesse segnato anche Sommer sugli sviluppi di calcio d’angolo”.

Nel finale la difesa ci tiene al secondo clean sheet e come sempre i subentranti danno il massimo. Il Meazza è sempre sold-out e il cielo è sempre Black&Blue.