L’Inter vince contro il Lione per 1-0, ha segnato Lautaro Martinez
L’Inter batte il Lione 1-0 con un gol di Lautaro Martinez in avvio di ripresa, il merito maggiore però va a Politano e Dalbert, il primo inizia l’azione, Dalbert serve un cross accarezzante l’erba, ancora Poli va a far velo per Lautaro che a questo punto con il portiere rocambolescamente scivolato da solo deve solo buttarla in rete a porta vuota.
E’ stata una partita dove in realtà l’Inter non ha quasi mai tirato in porta, ma ha sempre avuto il pallino del gioco, concedendo però qualche tiro di troppo ai francesi in contropiede e in occasione di due calci piazzati dove la difesa è apparsa davvero distratta, ma ci ha pensato Handanovic ad evitare guai peggiori.
Il Lione si è asserragliato con un compatto 4-5-1 distendendosi con il 4-3-3, l’Inter ha impostato con il consueto 3-4-2-1 (Handanovic; D’ambrosio, De Vrij, Skriniar; Politano, Gagliardini, Asamoah, Dalbert; Lautaro, Karamoh; Icardi) e si è difesa con un 4-4-2 (Handa; D’ambrosio, De Vrij, Skriniar, Dalbert; Politano, Gaglia, Asa, Kara; Icardi). In certi frangenti Asamoah è scalato in trequarti con Karamoh che si allargava, ma Lautaro rimaneva anche lui alle spalle di Icardi non affiancandolo creando troppo traffico sulla trequarti centrali in una sorta di 3-1-5-1. Nel finale due pregevoli passaggi squarciadifesa di Asamoah e poi Politano, ma l’azione non va a concludersi.
La mossa tattica vincente di Spalletti è stata quella di invertire in apertura dei secondi 45 Karamoh e Politano, così che in fase offensiva “Poli” poteva giocare da trequartista di centrosinistra sprigionando tutte le sue doti in mezzo al campo sul lato del suo piede, sprecato a giocare sulla fascia e ancora di più, da mancino, a giocare a destra. Da anni gli allenatori s’incaponiscono a far giocare i mancini a destra e i destri a sinistra, un’idea che può essere utile in qualche frangente o partita, non di più.
Comunque così l’Inter gioca meglio e l’azione del gol ve l’ho già raccontata. Il Lione cerca il pareggio, ma il Biscione tiene il campo anche dopo il carosello di cambi, tra cui i giovani interessanti Salcedo ed Emmers più un fischiatissimo Joao Mario. Non so cos’abbia detto di preciso il portoghese due mesi fa, andremo a recuperare le sue dichiarazioni, ma se si è limitato a dire che non gli piace il campionato italiano questi fischi appaiono esagerati verso un giocatore accolto con i fuochi d’artificio dagli stessi tifosi due anni fa (non da noi, che ci mostrammo sin da subito scettici), anche se è vero che in questo modo può aver creato difficoltà di vendita alla società (ma quanti lo hanno fatto?).
Al termine di questa serata estiva di Lecce, davanti a 20000 tifosi interisti, possiamo dire molto bene De Vrij, già baluardo e quattro lanci illuminati; Asamoah, sicurezza felpata in mezzo al campo; Politano, furetto e visione di gioco; Handanovic in crescita; bravo Dalbert rapido nel far muovere l’azione; abbastanza bene Lautaro ancora alla ricerca della migliore intesa con Icardi e Karamoh, non benissimo gli altri, lontano dalla forma migliore a due settimane dall’inizio del campionato.
Ultimo impegno ufficioso sabato 11 agosto al Wanda di Madrid contro l’Atletico, poi finalmente sarà campionato sul campo del Sassuolo.