Dimarco segna al 78′ l’unico gol della partita tra Inter e Parma ed è del Parma
Le ha provate tutte il Parma per far vincere l’Inter, tentativi di autogol, papere del portiere, difensori belle statuine in area, attaccanti che non rientrano, ma non c’è stato verso, i nerazzurri, per l’occasione indossanti la terza maglia color marmo in onore del Duomo di Milano, sono apparsi, per l’appunto di marmo
Il gol di Dimarco certifica che il miglior interista in campo è stato proprio lui, anzi l’unico decente, solo che gioca in prestito al Parma. I giocatori indossanti la gloriosa maglia dell’Inter e come detto per l’occasione anche il simbolo di Milano, per aspetto, look e movenze in campo sembravano più una banda di tamarri di periferia reduci da una notte in discoteca che si ritrovano al campetto dei giardinetti per dare quattro calci al pallone senza averne troppa voglia piuttosto che un gruppo di professionisti che guadagnano milioni di euro.
Come già anticipato il Parma è apparso invece una squadra più di serie B che di serie A, ma onesta, che si è potuta permettere nel 4-3-3 di base un Gervinho che non rientrava mai in difesa, lasciando il povero Iacoponi da solo contro Perisic, il quale non ha sfruttato una miriade di occasioni e situazioni invitanti e ricche di spazi. Nella ripresa non a caso D’Aversa decide di cambiare di fascia a Gervinho, oltre a mettere in campo il frizzante Dimarco. D’altra parte la squadra di Spalletti, del tutto priva di schemi, idee, velocità di esecuzione, ha presto capito che il miglior modo per mettere in difficoltà il Parma era crossare dalla destra sul secondo palo per Perisic, ma senza risolvere la questione.
Il Parma, legnoso, macchinoso, ma tutto sommato tranquillo in campo senza mai perdere la testa e chiudendo la partita con due soli ammoniti, avrebbe dovuto essere battuto, se non sul piano del gioco, evidentemente del tutto inesistente e latitante, di sicuro sul piano dei centimetri e della fisicità, nel quale i giocatori dell’Inter prevalevano nettamente; l’unico colosso parmigiano era il difensore di 189 cm Bruno Alves, per il resto appariva evidente la differenza di centimetri che però non si traduceva in quello che ci si sarebbe aspettato, nonostante i tanti cross e calci d’angolo (dieci a uno alla fine), per lo più battuti malissimo. I ducali, non per infierire, ma pur pensando esclusivamente a difendersi, non hanno di certo eretto un muro, come accennato sopra tutte e due le ali non sempre rientravano, i centrocampisti concedevano ampio spazio al limite dell’area ai centrocampisti dell’Inter (anche perchè le due mezz’ale dovevano tappare i buchi in fascia), che o non osavano la conclusione da fuori (e quando osavano erano conclusioni da dimenticare fuori dallo specchio) o temporeggiavano, mentre in area l’Inter, bene ripetersi, non sfruttava i centimetri a favore, il buon portiere Sepe per tutta la partita ha dato l’impressione che con un buon tiro appena appena angolato sarebbe stato battuto, oltre al suo timore nell’uscire, ma non è mai arrivato. La circolazione di palla dell’Inter non è mai pulita, la palla non viaggia mai radente l’erba, i nerazzurri la fanno ballonzolare, giocherellano a metà campo invece di fare sponde rapide e smistamenti in fascia, le poche volte che le manovra si velocizza e si semplifica i giocatori del Parma sembrano birilli e l’Inter arriva subito in area, dove però non c’è densità.
Per l’Inter seconda gara senza gol dopo quattro giornate, seconda sconfitta per 1-0 come alla prima con il Sassuolo, in mezzo un brutto pareggio casalingo con il Torino e una opaca vittoria seppur per 3-0 a Bologna. Cinque gol fatti in quattro partite. Delle quattro squadre avversarie fin qui affrontate l’unica che si è fatta realmente apprezzare è il Sassuolo, le altre tre o non erano in giornata o non sono di categoria.
Sarebbe bello se la società con un bel gesto decidesse di rimborsare almeno in parte il biglietto ai generosissimi tifosi dell’Inter.
IL TABELLINO
INTER-PARMA 0-1
MARCATORE: 78′ Dimarco
INTER: 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio (70′ 18 Asamoah), 6 De Vrij, 37 Skriniar, 29 Dalbert; 77 Brozovic, 5 Gagliardini; 87 Candreva (58′ 16 Politano), 14 Nainggolan, 44 Perisic; 11 Keita (45′ 9 Icardi). Balde. In panchina: 27 Padelli, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 15 Joao Mario, 20 B. Valero, 23 Miranda. Allenatore: Luciano Spalletti
PARMA: 55 Sepe; 2 Iacoponi (75′ 13 Sierralta) 22 B. Alves, 28 Gagliolo, 18 Gobbi (45′ 3 Dimarco) 32 Rigoni, 5 Stulac, 17 Barillà; 20 Di Gaudio (62′ 8 Deiola), 45 Inglese, 27 Gervinho. In panchina: 1 Frattali, 56 Bagheria, 7 Da Cruz, 9 Ceravolo, 10 Ciciretti, 23 Gazzola, 26 Siligardi, 93 Sprocati, 95 Bastoni. Allenatore: Roberto D’Aversa
Arbitro: Manganiello. Assisenti: Peretti – De Meo. Quarto uomo:Sacchi. Var: Rocchi, assistente Liberti.
Note
Spettatori: 59.648
Ammoniti: Stulac (P), Brozovic (I), D’Ambrosio (I), Dimarco (P)
Corner: 10-1
Recupero: 1°T 2′, 2°T 4′.