Non si ferma la crisi dell’Inter, fermata sull’1-1 anche dal Crotone. Barberis risponde ad Eder, la curva sostiene fino al 90′ poi fischia e invita a tirare fuori gli attributi, il Crotone è un piccolo orologio perfettamente funzionante, il gioco dell’Inter è piatto e prevedibile, qualche individualità è in condizioni impresentabili, tutti i corpo a corpo sono vinti dagli ospiti, l’ingresso di Rafinha e Karamoh, la solidità dei due centrali (anche se non convincono nell’azione del gol) le uniche note positive.
Si gioca a San Siro, Spalletti e Zenga, due ex capelloni, si affrontano in una sfida ricca di significati. Il Crotone parte accorto, coperto con il 4-5-1, inizialmente Zenga non ha predisposto nessuna marcatura ad hoc su Borja Valero, che gioca da play basso, preferendo non dare spazi tra le linee ai nerazzurri, nonostante ciò lo spagnolo è lento nel far girare palla e privo d’inventiva, d’altronde c’è poco movimento, a parte quello disordinato e fumoso di Eder, nessuno attacca lo spazio in diagonale, i movimenti sono piatti e lineari, è un mix negativo dove le le individualità non sopperiscono alla mancanza di gioco e il gioco (che non c’è) non riesce a nascondere i limiti dei singoli.
Spalletti prova ad aprire la difesa del Crotone giocando sull’ampiezza, il Crotone non rischia l’impostazione palla al piede e inizia l’azione con il rinvio del portiere, con le squadre che lo attendono in un fazzoletto di centrocampo, Skriniar e Miranda altissimi, viceversa l’Inter imposta a tre dietro con Dalbert che si alza, il Crotone pressa con i tre attaccanti più la mezz’ala sinistra Benali, creando difficoltà.
Da parte sua il team di Zenga, dopo un’iniziale atteggiamento guardingo, inizia ad uscire, c’è personalità e anche qualità individuale, anche se non eccessiva, ma l’ala destra Ricci è un folletto in grado di far male, il centravanti Trotta è altissimo, ma non macchinoso, si muove bene tra le linee, i centrocampisti sanno far girar palla, ma sopratutto c’è convinzione nei corpo a corpo, tutti vinti, inserimenti coi tempi giusti, azioni non schematiche.
Nel frattempo l’Inter è anche sì passata in vantaggio, sfruttando in maniera rocambolesca un calcio d’angolo con conseguente autorete di Faraoni su colpo di testa di Eder, ma di fatto il primo tempo si chiude con i rossoblù in netta crescita e l’Inter che continua con il suo tran-tran, non si gioca mai palla avanti-palla indietro-palla avanti, mai nessuna triangolazione, mai nessuno che venga incontro a farsi dare il pallone, poca densità in area sui cross, tutto è piatto, lento e prevedibile.
Nella ripresa Zenga alza Mandragora su Valero, con un atteggiamento più alto e aggressivo, il pareggio arriva presto con la difesa dell’Inter che sta troppo a guardare, i giocatori del Crotone se la palleggiano in area con troppa facilità, ma è comunque una bella azione conclusa da Barberis.
Spalletti, finalmente, come alcuni gli chiedevano da mesi, cambia modulo e passa al 4-3-1-2, togliendo il fischiatissmo Candreva e dando 25 minuti a Rafinha che si mette alle spalle di Eder e Perisic. Il brasiliano ha personalità, si muove continuamente rimanendo sempre nel vivo dell’azione e mettendo ancor più in evidenza l’immobilismo degli altri nove e a conti fatti sarà l’unico a impegnare l’ex Cordaz, considerato anche che Perisic invece sparacchia fuori due invitanti palloni.
L’ultimo quarto d’ora il tecnico lo chiude con il 4-2-1-3 inserendo anche il vivace Karamoh oltre a Cancelo (Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda, D’Ambrosio; Vecino, Valero; Rafinha; Karamoh, Eder, Perisic), Zenga invece non commette l’errore di Di Francesco di due settimane fa mantenendosi sul 4-5-1/4-3-3 pur facendo i suoi cambi, ma non facendosi mai schiacciare non passando alla difesa a tre (più due) come aveva fato il tecnico giallorosso. In realtà l’unico momento di predominio territoriale è apparso in quei 15 minuti con il 4-3-1-2, mentre il 4-2-1-3 ha convinto meno. L’Inter prova l’assalto finale, ma è veramente un “assalto” a salve. Finisce una partita con pochissime occasioni da una parte e dell’altra e portieri quasi mai impegnati, è il quarto 1-1 consecutivo e ora è davvero dura.
INTER-CROTONE 1-1
MARCATORI: 23′ Eder (I), 60′ Barberis (C)
INTER: 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 37 Skriniar, 25 Miranda, 29 Dalbert (74′ 7 Cancelo) 11 Vecino, 20 Borja Valero, 77 Brozovic (77′ 17 Karamoh); 87 Candreva (64′ 8 Rafinha), 23 Eder, 44 Perisic. In panchina: 27 Padelli, 46 Berni, 13 Ranocchia, 2 Lisandro Lopez, 21 Santon, 5 Gagliardini, 63 Emmers, 99 Pinamonti. Allenatore: Spalletti.
CROTONE: 1 Cordaz; 37 Faraoni (84′ 34 Simic), 7 Ceccherini, 23 Capuano, 87 Martella (58′ 20 Pavlovic); 10 Barberis, 38 Mandragora, 92 Benali; 11 Ricci, 29 Trotta (77′ 5 Stoian), 9 Nalini. In panchina: 3 Festa, 14 Suljic, 93 Ajeti, 13 Izco, 21 Zanellato, 6 Rohden, 89 Crociata, 17 Budimir, 99 Simy. Allenatore: Zenga.
Arbitro: Orsato. Assistenti: Marrazzo – Bottegoni. Quarto uomo: Giua. Var:Abbattista, assistente Vuoto.
Note
Spettatori: 46.807
Ammoniti: Mandragora (C), Eder (I), Stoian (C), Ricci (C)
Corner: 6-4
Recupero: 1°T 1′, 2°T 4′.