Vendere i giocatori dall’ingaggio più alto, per poter comprare giovani di prospettiva con stipendi più contenuti, con l’eccezione di Sneijder, che rimane il perno su cui costruire, a meno di un’offerta irrinunciabile. Passare da ingaggi di 4-5 milioni lordi a massimo 2, 2,5 annui ed anche meno.
C’è anche una terza via, il calciatore, viste le condizioni di difficoltà economica della società, si dimezza lo stipendio, che rimane comunque uno stipendio milionario. Manco a parlarne, Lucio addirittura vuole una buona uscita che copra la differenza tra il suo attuale stipendio e l’offerta del Fenerbahce. Persino Forlan, reduce da una stagione obrobriosa, ha avanzato una richiesta del genere. Se si cede con uno si cede con tutti e la società non deve cedere, anche se questo significa ritardare il mercato in entrata.
L’unico che ha accettato di rimanere a ingaggio dimezzato è Chivu, il tanto vituperato Chivu, mentre un giocatore come Lucio eletto ad eroe e difeso ad oltranza anche nella rassegna degli orrori che è stata la sua stagione (ma con che faccia viene a chiedere una buona uscita dopo una stagione così?), ora dimostra il suo attaccamento alla maglia a suo modo, per essere attaccato è molto attaccato.
Chivu rimane perchè Stramaccioni lo vede come difensore centrale, ed è l’unico finora ad aver fatto un passo indietro consistente, ma anche Zanetti e Samuel proseguono l’avventura nerazzurra ad ingaggio ridotto. Lucio e Forlan invece si mettono di traverso, gli altri old big non più nei piani della società che fanno? Ci aspetta un’estate molto calda.
Ci sono stati gli errori della società, troppi rinnovi a cifre astronomiche a giocatori over30, su tutti Lucio, rinnovato un anno fa a 33 anni, ha ripagato con una stagione terrificante, ma ora la società ha capito ed ha una linea chiara, sarebbe sbagliato quindi prendersela adesso con la società, che ha le sue colpe nell’estate passata, e non mettere in risalto l’esosità di certi giocatori a fine carriera che rischiano di trasformare l’estate nerazzurra in un estate kafkiana.