Una squadra che inizia a lottare sullo 0-2 non può che essere la massima responsabile di questa situazione, società e allenatore hanno solo la loro parte di colpa.
Si comincia con il 4-2-3-1 con Faraoni e Forlan esterni alti, ma più che altro si comincia con calci e manate reciproche. In campo i giocatori si muovono come pesci in un acquario, l’unico che segue il filo del gioco è Faraoni. Le uniche occasioni da calci d’angolo, Maicon spreca due volte, prima sul portiere, poi a lato.
Si passa allora al 4-3-1-2 con Faraoni-cambiasso-zanetti terzetto in mediana, Forlan trequartista e Sneijder seconda punta. Forlan nel primo tempo è l’unico a provare un paio di passaggi di prima. Grazie ad uno svarione difensivo si trova solo davanti a Gillet che gli si oppone in uscita di piede.
L’1-2 che arriva tra capo e collo è da rimanere senza parole. Di Vaio si ritrova solo in area, evita il disperato ritorno di Nagatomo e realizza. Ranocchia dov’era? Lo si vede un minuto dopo servire un ottimo assist di petto per il bomber bolognese, la caterva degli orrori non era finita con il Palermo da parte del 24enne difensore centrale. Per intendersi il primo tempo è peggio del secondo tempo di Inter-Novara, ora non sappiamo più quale sarà il fondo e non c’è traccia di paracadute.
Nella ripresa si ricomincia con Pazzini unico centravanti d’area, e dire che il Bologna gioca come il Novara, anzi fa più catenaccio e meno contropiede degli uomini di Mondonico. L’Inter è un’onda lenta, destra-sinistra, sinistra-destra, la manovra si sposta in orizzontale e poi s’infrange già affievolita sul composto e per nulla affannato scoglio rossoblù. Ancora da calcio piazzato un’occasione, Gillet si supera sul colpo di testa di Ranocchia. Col passare dei minuti l’Inter comincia a lottare sui palloni, fare un po’ di pressing coordinato di squadra, persino arrivare prima su qualche palla vagante, il che accresce la rabbia per quello visto nei minuti precedenti e nel primo tempo. Come col Novara l’aria di burrasca gli mette un po’ di sale.
I cambi di Ranieri ricalcano quelli della partita precedente col Novara, toglie Forlan e mette Poli, rinfoltendo il centrocampo. Il fantasma dei contropiedi avversari suscitano una preoccupazione oltre limite e Pazzini continua a rimanere solo in area, senza più nemmeno gli inserimenti di Cambiasso e Poli come una settimana prima. Sneijder viene rimandato a fare l’ala sinistra e giochiamo con un 4-5-1 speculare al catenaccio del Bologna, senza nessuno che riesca a saltare l’uomo, Nagatomo a parte, senza nessuna triangolazione, ci si affida per lo più al dinamismo di Nagatomo, il quale serve un assist perfetto per Forlan che però solo in area passa letteralmente la palla al portiere.
Entra finalmente Castaignos, ma invece di affiancarsi a Pazzini va sul centrodestra in quello che pare un 4-3-3 con Sneijder ala sinistra. E’ come quei incubi dove non si riescono a fare le cose più elementari e ci si ritrova sempre nella stessa situazione. Bloccati. Ripeto, per capirci, è peggio che col Novara, se non quell’accorciare i tempi nel finale che alimenta l’idea di una squadra precedentemente entrata in campo con la testa sbagliata.
All’80’ Acquafresca, e ho detto Acquafresca, fa quello che vuole in mezzo a quattro difensori e trafigge Julio Cesar. Il cronista entra in sciopero e la partita finisce qui.