L’Europa League da competizione ne’ carne ne’ pesce assume un aspetto malevolo quando al settimo del primo tempo Milito finisce a terra dopo un movimento innaturale del ginocchio. La preoccupazione è subito grande e le notizie dall’ospedale piombano come un macigno su S.Siro e sull’Inter: Doppia lesione al collaterale e al crociato con interessamento della capsula. Stagione finita, almeno sei mesi di stop, il proseguimento della carriera è a rischio. Un conto salatissimo per la società che non è stata in grado di prendere un sostituto all’altezza in ben due sessioni di mercato, e ora si paga. Palacio ieri sera lo ha sostituito alla grande, ma non potrà farlo sempre così per quattro mesi di fila. E comunque addio tridente, già ieri l’Inter si è disposta con un 4-3-1-2 con Guarin alle spalle delle due punte, anche se in varie fasi della gara andava ad affiancarle come esterno destro. A centrocampo Stramaccioni ha confermato i due interni come col Chievo, Cambiasso a destra e Gargano a sinistra, con il Cuchu che spesso giocava larghissimo per fare da sponda a Nagatomo oppure si buttava in avanti a fare l’attaccante aggiunto. E per una volta dal centrocampo sono arrivate le note migliori, anche dal terzo componente, il diciottenne Kovacic, che Strama ha schierato baricentro basso smentendo quanto aveva detto in precedenza sulla sua posizione in campo. Tutti gli occhi su di lui, Kovacic si è sempre proposto per impostare l’azione, ridando un senso al centrocampo nerazzurro, fin qui in questa stagione terra di nessuno. Certo, non è stato perfetto, quando non trova compagni da servire si mette a portare a spasso chi lo pressa, talvolta perdendo palla, talvolta venendo buttato a terra, con un fisico gracile che dovrà passare all’esame serie A. Ma basterà dargli tempo, intanto ieri ha già dato un’impronta decisiva alla partita con il lancio soffice ad incrociare per Palacio, mandato in porta per il 2-0. Strama poi lo ha sostituito nel finale e lui ha accolto gli applausi dello stadio con un sorriso spontaneo. In generale l’Inter si è confermata squadra da contropiede, fondamentali in questo Guarin e Cambiasso, il primo costruiva l’azione dell’1-0 al 20′ rubando palla sulla prorpia trequarti e portando la volata fino ai venti metri, tocco per Palacio che lasciava sfilare verso l’esterno e scavalcava il portiere in uscita con un pallonetto. Mentre Cambiasso era sempre presente negli inserimenti e nelle combinazioni. Inter comunque a lungo sciupona e imprecisa, Cassano fa cose splendide e sbavature madornali, Cluj che col passare dei minuti sembrava soddisfatto di perdere solo 1-0 e si chiudeva nella propria metà campo. Alla fine il lancio al bacio di Kovacic per Palacio, e il pallonettone dell’argentino chiudeva sul 2-0 la partita. Ancora non si sapeva di Milito.
Francesco, l’Inter non puo’ giocare diversamente: considerando la distribuzione delle forze fisiche in campo non puo’ effettuare pressing constante e a tutto campo spostando il baricentro della manovra in avanti. L’età di molti non lo consente. Se ci fai caso, quando l’Inter ha provato a farlo ha avuto difficoltà enormi: soprattutto nei confronti delle “piccole”. Squadre che, seppur più deboli tecnicaente nei confronti della nostra, alla distanza ci hanno infilato: proprio per la mancanza di “continuità fisica”. Quante volte, il nostro mai abbastanza encomiabile, Zanetti si è bloccato nelle rincorse degli attaccanti che poi sono andati a segno? Diverse volte.
Facendo un paragone con la Juve lo si capisce benissimo: hanno un solo “vecchietto” a centrocampo che è Pirlo; ma il resto è molto omogeno dal punto di vista della distribuzione delle energie in campo che permette meglio una geometria più armonica degli spazi . In questa dimensione, Pirlo puo’ esprimere al meglio lo sviluppo del suo genio. L’altro vecchio è Buffon, ma fa il portiere; l’altro, Vucinic, gioca “una tantum” quando è necessario. Questa è la concezione che ha portato alla cessione di
Del Piero: con la sua presenza, Conte non avrebbe potuto sviluppare questa ottima simmetria degli spazi in campo con un pressing constante. Percui, l’Inter deve giocare di rimessa. Se non capiamo questo, staremo sempre a rincorrere ipotesi poche concrete che non ci porteranno a nulla. Ora, auguriamoci una ottima guarigione del nostro grandissimo Diego Alberto Milito: per me insostituibile. E’ un calciatore di grande genio: anche quando non segna. Non lo difendo solo ora, ma l’ho difeso quando, un anno e mezzo fa, veniva contestato dai tifosi. Lo testimoniano le telefonate che facevo ad Intertv. Milito e Cambiasso sono calciatori che vorrei avere sempre in campo. Oggi più che mai ribadisco l’errore della cessione di Livaja come ho già espresso in altri post. Speriamo che Rocchi si impegni a ritrovare la forma e rendersi utile. Se potessimo vincere l’Europa League sarebbe un risultato straordinario gigantesco. Con Milito ci speravo, ora più difficile: affidiamoci aii nostri “gloriosi” e che i nuovi si integrino in modo congruo. Snobbare l’E League è un errore: vincerla sarebbe molto importante. A livello internazionale dà molto prestigio. La sconfitta del Napoli è sintomo di una stanchezza della squadra: non credo alla mancanza di concentrazione. Ho l’impressione che assisteremo a nuovi tonfi dei Partenopei. Che il cielo della notte sia sempre più stellato!
Concordo in pieno sulla necessità di giocare di rimessa, non possiamo fare altro.