Il vento del nord ci mette le ali

La tifocronaca di Inter-Bayern

Nel vento della notte, in una serata da lupi affamati, l’Inter ha regalato ai suoi tifosi quella notte magica che solo la Champions può dare. Io e Timetraveller siamo arrivati a San Siro zuppi e bagnati in una Milano riempita di tedeschi che pressano per entrare nei vagoni della metro già colmi, come sempre precisini a casa loro poi quando vengono in Italia.. Superato lo schiacciamento da sardine è d’obbligo la salamella, oggi abbondante, calda e croccante. Entriamo 30 minuti prima della partita e lo stadio è già quasi pieno, la curva nord però conferma lo sciopero del tifo nei primi venti minuti di gioco per le note questioni extracalcistiche, il resto del pubblico è intirizzito dalla pioggia e dal vento e la squadra patisce in campo la situazione, subendo contratta la pressione dei biancorossi seguiti da 4000 tifosi che tambureggiano ossessivi ed hanno campo libero finchè tutto si sblocca al ventesimo quando si dispiegano le bandiere nerazzurre che “garriscono al vento del nord” e iniziano i canti, i ragazzi si sciolgono in campo ed iniziano ad attaccare sospinti dalle ugole nerazzurre. Ma il primo tempo è solo un antipasto, i 70mila cuori interisti esploderanno veramente solo nel secondo tempo, anche se al gol del Bayern escono allo scoperto anche i tanti tifosi bavaresi sparsi per tutto lo stadio, non solo nel settore ospiti. Ma ai due gol dell’Inter l’arena impazzisce letteralmente, ora è Champions, emozioni che ci porteremo dentro, è inutile, il clima di queste partite è irraggiungibile e il campionato non te lo dà. Affrontare poi squadre che non si chiudono a riccio ma ti affrontano a campo aperto dà il senso di un altro football, non c’è paragone. Il finale non poteva che essere palpitante, la partita sembra non finire mai, l’ultima parata di Sommer è salutata con l’esultanza come fosse un gol, il saluto dei ragazzi finale tiene tutto lo stadio incollato ai gradoni, la gente non se ne vuole andare nemmeno dopo che se ne sono andati negli spogliatoi per la meritata doccia calda e rimane a festeggiare indifferente al tempo. C’è solo l’Inter.

Ricorderemo a lungo questa serata, I fischi assordanti all’annuncio della formazione del Bayern, quel pallone impazzito dalle traiettorie del vento, gli ingiocabili che trascinano il pubblico, l’atteggiamento supponente dei giocatori avversari, l’arrampicata di Lautoro sulle balaustre, le decine di migliaia di bandierine, i balli sotto la pioggia, Pavard che arringa la folla, l’uscita camminando tre metri sopra il terreno, ma non è Finita qui. I lupi affamati hanno ancora fame, ci aspetta la battaglia di Pasqua a Bologna, il derby di coppa, la sfida contro la Roma di Ranieri sempre a Milano e poi il volo per Barcellona per chiudere questo Aprile storico. E poi sarà Maggio.. Che giornate per i beneamanti.