La carriera di Mourinho, il suo segreto
E così Mourinho è stato esonerato. Dal Manchester United, che fu di Ferguson. Era contento Pogba, che qualcuno ha scritto avere un neurone in più di Balotelli, quindi due. Ma anche Sanchez, l’eterna promessa cilena che ha scommesso ventimila sterline sul suo esonero coi compagni. D’altronde qualche interista lo disse, quando il Vate di Setubal scappò sulla macchina del Real Madrid, non troverai nessuno che ti amerà come il popolo interista, e così è stato. D’altra parte qualche altro interista ha detto che Mourinho è come Attila, lascia il deserto dietro di sè e dopo il triplete il nulla è stato per il mondo nerazzurro.
Questa allora sembra essere la storia di Josè, il terzo anno è sempre fatale, così è sempre stato. Comincia la sua carriera al Porto con uno scudetto e una coppa Uefa al suo primo anno sulla panchina biancoblu dopo essere subentrato a stagione in corso l’anno prima, poi il secondo è trionfo con campionato e Champions Legaue, ma il terzo anno non c’è, perchè Mou va al Chelsea. Anche qui è subito scudetto il primo e secondo anno, ma al terzo c’è il calo con il secondo posto, ma comunque le due coppe nazionali, ma è il preludio all’inizio del quarto del crollo con l’esonero a settembre. E allora arriviamo all’Inter quando nel luglio 2009 già conquistò i tifosi del Biscione con quel “io non sono pirla” e fu subito scudetto, ma l’apoteosi sempre alla seconda stagione con il triplete, ma il terzo anno come al Porto non c’è, il Real chiama. Anche qui lo schema si ripete, carbura nel primo anno con un secondo posto, poi campionato al secondo anno e calo al terzo con le consuete coppe nazionali a fare da compendio oppure addio repentino. A questo punto della sua carriera è il momento del ritorno al Chelsea, “il ritorno a casa” dice lui, forse dimenticando la sua vera casa, ed anche qui prende la rincorsa il primo anno con un terzo posto, poi scudetto consueto il secondo e crollo il terzo con esonero a dicembre in sedicesima posizione. L’esperienza ai red devils infine ricalca la sua carriera, anche se in tono minore, rodaggio il primo anno con la solita coppa nazionale e l’europa league, poi secondo posto il secondo anno e il crollo al terzo con l’immancabile esonero a dicembre. La storia è sempre quella, o è addio al secondo anno all’apice o crollo al terzo.
Questo è Mourinho, ti carica a mille e poi ti sgonfia, ti porta sulle nuvole e poi giù, il segreto dei successori? Non cercare di essere lui, ma molti non lo hanno capito, perchè il futuro dell’Inter è il superamento e la nascita di un ciclo più duraturo.