Il Tar lo ha sentenziato, dire Pirlasic non è reato

Tolto il Daspo ad un tifoso interista che aveva dato del pirla a Perisic

Si può dire pirla nell’esercizio della libera critica sportiva, lo ha deciso il tribunale del riesame riabilitando un fan interista espulso ingiustamente dagli stadi

Perisic pirla

Pirla in dialetto milanese vuol dire trottola che gira senza scopo, ma anche l’organo maschile

E’ il 13 maggio 2018, siamo a Milano, stadio Giuseppe Meazza, l’Inter football club Milano affronta il Sassuolo, il pubblico è come sempre numeroso, la squadra si gioca l’accesso alla Champions League, ma perde malamente, compromettendo la stagione (ma poi sette giorni dopo vincerà sul terreno della Lazio e centrerà l’obbiettivo, come si dice in questi casi). Un abbonato al primo anello rosso lancia un colorito invito all’ala sinistra Perisic, “vai a farti la doccia, pirla!”, ma il croato sente e non gradisce, forse non è abbastanza sudato e non concorda, ma risponde con un “vieni qui che ti ammazzo” e vari gesti, questa è la non oxfordiana risposta, eppure a farne le spese è il tifoso: Identificato, si becca una diffida di tre anni, ma non si perde d’animo e fa ricorso. Settimana scorsa arriva la sentenza del Tar che ribalta tutto, il nostro è riammesso allo stadio, Daspo annullato, ministero degli interni chiamato a pagare trentamila euro di danni al supporter e secondo alcuni giornali è ora Perisic a rischiare per la sua reazione un tantinello eccessiva. Già, ma non c’è qualcosa di strano?

Un’immagine di Inter-Sassuolo 0-1 (foto calciointer.net)

Non era stato Mourinho a sdoganare la tipica espressione milanese, presentandosi a Milano nel 2008 con quel “io non sono pirla”? Già, e Perisic non è Mourinho, quindi… Ma è tutto molto strano, il branco delle curve insulta le mamme (da ultimo quella di Icardi), fa versi della scimmia ai giocatori africani, insulta gli altri spettatori, ma eccoli lì, sono sempre lì, magari col biglietto gratis, poi uno che paga migliaia di euro di abbonamento dà del pirla a Perisic e arrivano i reparti speciali? Ma noi non siamo pirla..

D’altra parte, persino la moglie del grande poeta Eugenio Montale diede scherzosamente del pirla al marito in punto di morte, ma il poeta non reagì come Ivan il terribile, ma con questa poesia:

Prima di chiudere gli occhi mi hai detto pirla,
una parola gergale non traducibile.
Da allora me la porto addosso come un marchio
che resiste alla pomice. Ci sono anche altri
pirla nel mondo ma come riconoscerli (indossano la maglia numero 44? ndr)?
I pirla non sanno di esserlo. Se pure
ne fossero informati tenterebbero
di scollarsi con le unghie quello stimma (o minacciando di morte? ndr).

Le pagelle di quella partita

La cronaca

In 70000 per quella partita

Quella serata a san Siro

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