Davanti a non più di diecimila fedelissimi (ai quali dovrebbe essere rimborsato il prezzo del biglietto) l’Inter tocca uno dei punti più bassi della sua storia pareggiando 1-1 in casa con l’ultimo e fallito Parma. L’autorete di Mauri viene riequilibrata dal gol di Lila.
Da questo Inter-Parma non ti aspetti certo una partita che faccia innamorare del calcio, ma un minimo di dignità sì. Dignità che ha avuto il Parma, non l’Inter. Basti vedere l’azione del pareggio con i giocatori nerazzurri molli al contrasto e presi d’anticipo dall’inserimento di Lila. La squadra di Mancini (anche oggi battibecchi in campo coi giocatori) era andata immeritatamente in vantaggio senza mai tirare in porta, infatti il tiro di Guarin, innocuo, finisce in rete solo per la deviazione di Mauri che spiazza Mirante. Il gol si pensava scongelare un’Inter scesa in campo con i ritmi biologici di un bradipo buttato giù dal letto alle sei del mattino, ma così non è stato, e allora un Parma che, inizialmente, dopo aver subìto il gol aveva tirato i remi in barca, ha iniziato ad attaccare nei minuti finali del primo tempo, andando molto al cross e trovando il meritato pareggio. Se sono volate parole grosse negli spogliatoi, il loro eco è durato non più di dieci minuti, tanto quanto l’Inter ha provato a metterci un ritmo partita da serie A, e non da scapoli e ammogliati, alla ripresa del gioco, per poi tornare a livelli da addormentati. Il portiere del Parma non si è mai sporcato le mani e la squadra di Donadoni ha avuto due grandi occasioni per vincere. Ora Thohir metta in pratica la minaccia di tagliare le vacanze estive.